Ben due Papi hanno torto marcio sull’Europa

Bruxelles si assuma la responsabilità di contestarne puntualmente le affermazioni, mostrandone la fallacia

Papa Francesco e Papa Benedetto

Last updated on Settembre 18th, 2021 at 09:35 am

«Con la limpidezza, l’immediata accessibilità e insieme la profondità che gli sono proprie, il Papa emerito delinea qui magnificamente quella “idea d’Europa” che ha indubbiamente ispirato i suoi Padri fondatori e che sta alla base della sua grandezza ed il cui definitivo offuscamento sancirebbe il suo complessivo e irreversibile declino. Perché – questo ci insegna forse meglio di altri proprio colui che volle assumere il nome di Benedetto, anche per richiamare l’Europa alle sue radici –, alla base dell’Europa, della sua creatività, della sua sana prosperità e, prima di tutto, della sua umanità c’è l’umanesimo dell’incarnazione; scrive Joseph Ratzinger che “la figura di Gesù Cristo sta al centro della storia europea ed è il fondamento del vero umanesimo, di una nuova umanità. Perché se Dio è divenuto uomo, allora l’uomo acquisisce una dignità del tutto nuova. Se l’uomo invece è solo il prodotto di un’evoluzione casuale, allora la sua stessa umanità è un caso e così a un certo punto sarà possibile sacrificare l’uomo per scopi apparentemente superiori. Ma se Dio però ha creato e voluto ogni singolo uomo, le cose stanno in modo completamente diverso. E se Dio stesso è divenuto un uomo, se addirittura ha patito per l’uomo, allora l’uomo partecipa alla dignità propria di Dio. Chi erra su cosa è l’uomo, attacca Dio stesso”».

È l’introduzione a La vera Europa, identità e missione di Joseph Ratzinger-Papa Benedetto XVI, terzo volume della collana di «testi scelti» selezionati e tradotti da Pierluca Azzaro, curatore della Opera omnia del Papa emerito, che la senese Cantagalli manda ora in libreria, e la firma è quella di un autore di eccezione: Papa Francesco.

Dunque, da Papa Benedetto XVI si apprende esistere una Europa vera, segno che evidentemente ne esiste pure una falsa, e da Papa Francesco si impara che, «al di là di tante parole e di proclami altisonanti, oggi in Europa va sempre più smarrendosi proprio l’idea del rispetto di ogni vita umana a partire dalla perdita della consapevolezza della sua sacralità, cioè proprio a partire dall’offuscamento della coscienza che siamo creature di Dio».

Inequivocabilmente i due Pontefici legano l’identità vera dell’Europa alla cultura cristiana che ne ha intriso, plasmato, espresso ed esaltato le identità, e questa evidentemente all’esistenza di Dio e alla lode che a Lui va tributata.

Quella cultura europea è quella che ha generato, contagiandone positivamente il mondo, la peculiare modalità occidentale di difesa dell’umano, dalla nascita alla morte naturale, della dignità di ognuno e quindi dei diritti umani stessi. Non è l’unica modalità, forse, ma è quella che ha plasmato la parte trainante del mondo. Non è la sola, ma così è storicamente stato. Non è l’unica e non è la sola perché la difesa della vita umana non è questione confessionale, bensì naturale. Appartiene cioè alla natura stessa dell’uomo. Ma qui i due Papi direbbero, con grande garbo e raffinatezza superba, che quella natura umana proviene da Dio, solo da Dio, dal Dio vero e unico, che il cristianesimo esprime in pienezza, la pienezza della rivelazione divina, e che per questo fonda l’unico umanesimo autentico.

Parole gravi, per qualcuno grevi. I due Pontefici, evidentemente, se ne assumono tutta la responsabilità, ma la Chiesa che guidano si incarica da duemila anni di mostrare il come e il perché di tutto questo.

Così come Papa Francesco si assume la responsabilità di dire che «il matrimonio è un sacramento e la Chiesa non ha il potere di cambiare i sacramenti così come il Signore li ha istituiti», ribadendo che «il matrimonio è matrimonio, è l’unione tra un uomo e una donna», e poi aggiungendo che «l’aborto più di un problema, è un omicidio. Chi fa un aborto uccide. Nei libri di embriologia alla terza settimana del concepimento tutti gli organi sono già formati. È una vita umana e va rispettata. Principio chiaro. E a chi non lo capisce farei due domande: è giusto uccidere una vita umana per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Scientificamente è una vita umana. E per questo la Chiesa è così dura in questo argomento, perché se accettasse questo è come se accettasse l’omicidio quotidiano».

Ora, molti sono scettici, tanti sono contrari. Ne hanno non solo facoltà, ma ragione. Debbono quindi assumersi la responsabilità di contestare puntualmente queste affermazioni, mostrandone la fallacia.

Ma se non riuscissero dovrebbero capitolare. Tra i primi a dovere fare immediata opera di introspezione vi è l’Unione Europa, che ogni giorno che passa nega di fatto e di principio il magistero, non solo cristiano, di ben due Pontefici viventi, conducenti e insegnanti assieme.

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