Arrestata a San Francisco attivista pro-life per un post contro Planned Parenthood

Fonte: Twitter

Le autorità di San Francisco hanno arrestato l’attivista pro-life Anastasia Rogers per un innocuo reel di 14 secondi su Instagram che ha smascherato audacemente l’agenda mortale di Planned Parenthood, evidenziando l’uso strumentale da parte della sinistra di leggi vaghe per silenziare il dissenso e proteggere l’industria dell’aborto.

In qualità di organizzatrice di Survivors of the Abortion Holocaust, Rogers ha pubblicato il video due mesi prima, utilizzando un popolare trend di “stretta di mano” per contrapporre la sua assistenza compassionevole alle donne con gravidanze in crisi con la complicità di un accompagnatore della clinica nell’uccisione di bambini. Questa pacifica espressione ha ottenuto quasi 400.000 visualizzazioni, ma Planned Parenthood l’ha trasformata in una violazione del codice penale californiano 423.2(g) ai sensi del FACE Act, sostenendo falsamente l’intimidazione nonostante l’accompagnatore non abbia mostrato alcuna obiezione o paura.

Il 18 dicembre 2025, Rogers è arrivata fuori dalla clinica di Bush Street per distribuire materiale informativo con Robert Byrd di Pro-Life SF, solo per essere presa di mira da una guardia di sicurezza e rapidamente ammanettata da un vice sceriffo dopo una misteriosa chiamata di mandato.

Nonostante gli sforzi del suo avvocato per scoprire i dettagli, Rogers ha subito sette ore di prigione, emergendo con una data di udienza fissata per febbraio 2026. Filmati virali hanno catturato il suo arresto, radunando i conservatori contro questa palese persecuzione che privilegia i profitti di Big Abortion rispetto al Primo Emendamento e alla sacralità della vita prenatale.

Rogers ha risposto: “Se Planned Parenthood pensa che gettarmi in prigione per 7 ore o 7 giorni mi impedirà di amare il mio prossimo – il bambino non ancora nato, si sbagliano.”

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