Last updated on aprile 6th, 2021 at 05:31 am
L’Argentina ha mantenuto la propria promessa di morte ed entro l’anno ha approvato la legge sull’aborto fortemente voluta dal presidente Alberto Ángel Fernández.
Il Senato ha varato oggi, con 38 voti a favore e 29 contrari (e un astenuto), la legge che di fatto sdogana completamente l’interruzione volontaria della gravidanza, finora consentita (al solito) solo per i casi di stupro o se la vita della mamma fosse stata in pericolo.
Questa funesta sorpresa di fine anno inserisce dunque l’Argentina in un triste guinness dei primati: quello dei pochissimi Paesi dell’America Latina dove la soppressione di un bimbo ancora nel ventre materno è permessa.
La legge varata oggi è del resto particolarmente radicale. Consente l’aborto fino alla 14esima settimana di gestazione; lo garantisce addirittura alle bimbe di 13 anni previa l’assistenza di uno dei genitori o di un rappresentante legale; lo assicura alle adolescenti di età compresa fra i 13 e i 16 anni senz’alcun bisogno di autorizzazione, a meno che l’operazione dovesse comprometterne la salute; mentre alle ragazze con più di 16 anni accorda autonomia totale. In più assegna allo Stato il compito di attuare per legge l’educazione sessuale nelle scuole.
E così, mentre una enorme folla manifestava pro e contro la vita fuori dalle mura del Senato di Buenos Aires, all’interno di quell’aula oramai sempre più oscura la maggioranza dei rappresentanti del popolo trasformava la patria di Papa Francesco in un porto sicuro per sicari.
Image source: Dimostrazione a sostegno del voto al Senato dell’Argentina per una legge di aborto legale, photo by ProtoplasmaKid from Wikimedia Commons, self-published work, licensed by CC-BY-SA-4.0