Alzo zero contro Bolsonaro

Difende la vita, ma alla Sinistra non basta. E nemmeno ai vescovi

Primo piano di Jair Messias Bolsonaro

Image by Alan Santos from Flickr

Last updated on aprile 6th, 2021 at 05:26 am

Dopo avere “cancellato” Donald J. Trump, la Sinistra mondiale inquadra nel mirino il presidente del Brasile, Jair Messias Bolsonaro. Il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, lo ridicolizza davanti alla stampa internazionale, i francesi lo accusano di distruggere l’Amazzonia e minacciano di espellerlo dai vertici fra i Paesi più sviluppati e Human Rights Watch soffia sul fuoco della pandemia che sta flagellando il suo Paese, alimentando di fatto le proteste.

Probabilmente la causa di tutto sono le critiche dure che Bolsonaro ha rivolto al progetto del «grande reset» accarezzato da multinazionali e plutocrati, e che sarebbe necessario e auspicabile per costruire un mondo nuovo senza né radici culturali né identità nazionali.

Il presidente brasiliano ha del resto fortemente voluto diverse iniziative pro-life. Solo nel 2020, per esempio, ha stabilito che le donne decise ad abortire in seguito ad atti di violenza prendano visione, attraverso gli ultrasuoni, del feto che portano in grembo; ha approvato la legge che riconosce l’inizio della vita dal concepimento;  e ha biasimato energicamente la legalizzazione dell’aborto in Argentina, impegnandosi a impedirlo in Brasile.

Spiace peraltro vedere che la Chiesa Cattolica brasiliana stia contribuendo a fomentare le rivolte contro di lui, schierandosi con quella Sinistra scesa nelle strade delle principali città per chiedere a gran voce l’impeachment  negli stessi giorni in cui l’ex presidente brasiliano di sinistra Luiz Inácio Lula si è recato nella Cuba ancora marxista per non meglio precisate consultazioni politiche. Ma sono solo le grandi manovre in vista della protesta nazionale indetta per il 21 febbraio.

In questo quadro è stata proprio la Conferenza episcopale cattolica brasiliana a sporgere denuncia all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, la nota filoabortista cilena Michelle Bachelet, e all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per la gestione Bolsonaro della pandemia, giudicata negligente e colpevole. I vescovi denunciano infatti una «condotta politica, economica e sociale contraddittoria, negazionista e indifferente al dolore», che «sta amplificando le disuguaglianze profonde» esistenti nel Paese. La denuncia appoggia peraltro le più di 60 richieste di impeachment già mosse contro Bolsonaro in tema di salute pubblica. Un semplicismo esasperante e assolutamente inconcepibile da parte dei vescovi cattolici, a fronte dei progetti di comunismo massimalista promossi per l’intero sub-continente iberoamericano dal cosiddetto «Gruppo di Puebla», il forum di confronto e concertazione della Sinistra sudamericana fondato nel luglio 2019 appunto a Puebla, in Messico.

Image source: (Brasília – DF, 24/04/2020) Palavras do Presidente da República, Jair Bolsonaro, photo by Alan Santos/PR from Flickr, licensed by CC BY 2.0

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