Last updated on Febbraio 4th, 2021 at 09:01 am
Oggi a Washington, la capitale federale degli Stati Uniti d’America, si svolge, come ogni anno, dal 1974, la March for Life per ricordare l’infame sentenza con cui, il 22 gennaio 1973, la Corte Suprema federale, al termine del caso Roe v. Wade, costruito su una menzogna colossale, legalizzò l’aborto in tutto il Paese.
Per la prima volta si svolgerà anch’essa, come molto al tempo del CoViD-19, in forma virtuale. Ma non sarà meno importante. Come dico oggi a Radio Vaticana, il contesto in cui si svolge la Marcia di quest’anno è tesissimo. Il Paese nordamericano è reduce da un confronto elettorale ad alta tensione, prolungatosi più del consueto e al cui centro vi erano anche i temi imprescindibili della vita e della famiglia.
Il nuovo presidente Joe Biden, cattolico senza averne l’aria, si è già lanciato in una serie di decreti che incidono proprio, in negativo, su vita e famiglia nella foga di ribaltare quanto più e quanto più in fretta possibile il bene fatto dal predecessore. Colpisce, tra questi, la volontà di codificare in legge la suddetta sentenza Roe v. Wade, volontà resa nota il 22 gennaio proprio nell’anniversario di quella stessa pessima decisione presa inopinatamente e ben oltre il proprio mandato dal massimo tribunale del Paese, che per questo Donald J. Trump aveva decretato fosse la Giornata della sacralità della vita. A chiamarla cattiveria forse si fa peccato però ci si azzecca.
Non contento, ieri, 28 gennaio, vigilia della Marcia di oggi, Biden ha annunciato l’implementazione di misure gender e l’abolizione della cosiddetta «Mexico City Policy», quella misura voluta a suo tempo dal presidente Ronald Reagan (1911-2004), ribadita puntualmente da ogni presidente Repubblicano e smentita immancabilmente da ogni presidente Democratico, che impedisce agli Stati Unti di finanziare l’aborto all’estero con il denaro dei contribuenti americani, già allarmando i vescovi cattolici africani. Cioè non solo Biden, come appunto ogni presidente americano Democratico, vuole cancellare quella norma, ma addirittura annuncia ancora una volta di voler fare. Alla vigilia della Marcia, per godere del proscenio mediatico del giorno prima e nel giorno stesso della Marcia. Rischio sempre di fare peccato, ma come si fa a non chiamarla cattiveria?
Insomma, il peggio è già arrivato, anche se al peggio non c’è, apparentemente, limite.
Ora, la Marcia per la vita di Washington è la madre di tutte le marce per la vita. Da sempre. L’anno scorso l’esecrato (non da noi) Trump alla Marcia andò fisicamente e disse cose importanti facendo quello che nessun presidente americano aveva sino ad allora fatto. Anche Biden si appresta a fare quel che nessun presidente americano ha mai fatto, nel male. Terzo peccato? Terzo fatto.
Ebbene, la Marcia di Washington è da sempre anzitutto e soprattutto la festa della vita e una gioia per gli occhi. Va vissuta, e quest’anno lo possono fare tutti.
Chiunque può collegarsi su You Tube, in diretta, a partire dalle 12:00 di Washington, ovvero le 18:00 in Italia. Basta cliccare qui sotto. Ci sarete? Noi sì.