Aborto, l’ultima battaglia

No, non ci siamo fissati con il Texas, ma il campo di gioco è quello. Il livore e la fretta della Casa Bianca lo dimostrano

cavaliere

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No, non siamo diventati dei cowboy monotematici. Ma gli è che la legge salvavita del Texas, la bella, bellissima «Senate Bill 8» (S.B. 8), è così sottile e potente da avere il potere di mandare all’aria il castello di carte false costruito negli Stati uniti d’America dal 1973 per guidare la maggiore catastrofe umana per mano umana della storia ed esportarla nel mondo.

Se la sentenza a conclusione del caso Roe v Wade, che nel 1973 stabilì la non-illegalità dell’aborto nordamericano, dovesse venire finalmente ribaltata il risultato sarebbe incalcolabile. E tutto sembra ora passare proprio per quella legge benemerita del Texas, che di per sé non elimina l’aborto, ma che, rendendolo illecito dal momento in cui viene percepito il battito cardiaco della creaturina nel grembo della propria mamma, pone ostacoli tali da spingere praticamente tutti a sospendere tutto. Sarebbe facile infatti – lo abbiamo scritto e ripetuto – cadere nella rete della legge persino senza saperlo e siccome le trappole sono immorali, meglio fermarsi prima per non finire in tribunale, ovvero niente più aborto.

Se succedesse, l’aborto americano passerebbe dunque da non-illegale a impossibile e siccome la non-illegalità è equivalsa per decenni alla legalità, il divenire l’aborto impossibile equivarrebbe al divenire illegale. Poi, al momento propizio, come Joe Biden si rende conto ora tanto da voler blindare al più presto (magari prima di perdere la maggioranza al Congresso federale) la non-illegalità attraverso una legge parlamentare che ne stabilisca invece positivamente la legalità, un altro Congresso federale potrebbe e dovrebbe trasformare l’illegalità che si fosse raggiunta in legge che ponga positivamente l’aborto fuorilegge.

Siccome negli Stati Uniti e altrove i potentissimi alfieri dell’aborto sanno tutto questo perfettamente non stanno letteralmente più nella pelle. Denunciano di continuo, mostrando di avere paura e fiato corto.

La Corte Suprema federale, infatti, sta procedendo inesorabilmente tranquilla sul medesimo piano su cui per decenni hanno agito i filoabortisti. In punta di diritto continua cioè a permettere alla legge del Texas di salvare vite umane innocenti, di andare avanti e di preparare il terreno per l’ultima battaglia.

Sogniamo? Ma certo: siamo sognatori, perché la materia dei sogni è la stessa delle stelle è la stessa dell’uomo. Ad astra.

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