«Ddl Zan», preghiera esaudita

Rinviata, ieri, ancora una volta la legge liberticida per guasti tecnici parlamentari e insipienza di certuni

Last updated on Luglio 24th, 2021 at 10:57 am

«La calendarizzazione del ddl Zan non è tecnicamente procedibile. Lo avevamo segnalato sin da novembre. Evidentemente qualcuno non aveva letto bene le carte. Ora si rimanda quel testo, con altri 4, al presidente del Senato per la riassegnazione. Quante polemiche inutili e quanti commenti in questi giorni… bastava studiare». Lo ha scritto ieri su Facebook, grosso modo alle 16:15, Andrea Ostellari, senatore della Lega e presidente della Commissione Giustizia del Senato al termine dell’ufficio di Presidenza.

Ddl di qua e ddl di là, precedenti al galoppo, ostacoli per cavalli al trotto, numeri come lotterie e forse anche commi financo codicilli: fatto sta che il «ddl Zan», ovvero la legge conto la libertà, già fermato il 30 marzo, che ieri sarebbe dovuto tornare in pista per un altro giro di minuetto, è stato fermato ancora. Dalla tecnica parlamentare, ma comunque sia fermato. Fermato, sì: dalla realtà delle cose.

Quando la proposta liberticida di legge fu fermata il 30 marzo, appena prima di Pasqua, osservavo che non tutti i difensori del diritto alla vita umana dal concepimento alla morte naturale e della famiglia naturale sono credenti, che molti non sono cattolici e che “iFamNews” non è una testata confessionale, di per sé nemmeno religiosa, aggiungendo però che certamente ai cattolici non fosse sfuggito l’appello anche alla preghiera lanciato da due vescovi, mons. Corrado Sanguineti e mons. Giovanni d’Ercole. Mentre allora il «ddl Zan» si arenava lanciando la gomena a un approdo post-pasquale, ricordavo che tempo propizio per giungere le mani in preghiera ve n’era ancora.

Ieri la tecnica parlamentare e l’insipienza di certuni ha fatto inciampare il «ddl Zan» un’altra volta. Si può proseguire così a lungo. I miracoli sono eventi straordinari che si servono dell’ordinario. Una delle canzoni più belle e struggenti del cantautore country statunitense Garth Brooks, Unanswered prayers, ricorda saggiamente che «alcuni dei più grandi doni di Dio sono le preghiere non esaudite». Altri sono le preghiere esaudite.

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