Un uomo dell’Ohio è stato condannato a 25 anni fino all’ergastolo per lo stupro di una bambina di 9 anni

Gerson Fuentes, un uomo dell’Ohio condannato per aver violentato una bambina di 9 anni, è stato condannato a 25 anni all’ergastolo. Fuentes si è dichiarato colpevole di due accuse di stupro presso il Tribunale della Contea di Franklin. L’abuso è avvenuto nella primavera del 2022, quando la ragazza aveva 9 anni. Il caso di abuso ha guadagnato l’attenzione nazionale dopo che la famiglia della ragazza l’ha portata in Indiana per far abortire il suo bambino non ancora nato, poco dopo che lei aveva compiuto 10 anni. Il caso si è verificato in un momento in cui era in vigore la legge sul battito cardiaco dell’Ohio, che vieta la maggior parte degli aborti quando viene rilevato il battito cardiaco, anche se poi è stata bloccata da un’ordinanza del tribunale.

Il giudice della Common Pleas Court Julie Lynch ha condannato Fuentes all’ergastolo con possibilità di libertà vigilata dopo 25-30 anni. Il giudice ha spiegato che avrebbe potuto dargli l’ergastolo senza condizionale, ma ha tenuto conto dei desideri della famiglia nel determinare la sentenza. Fuentes, che è originario del Guatemala, potrebbe rischiare l’espulsione al termine della sua condanna, poiché non è cittadino statunitense.

Il caso ha attirato l’attenzione dopo che la dottoressa Caitlin Bernard, l’abortista dell’Indiana che ha praticato l’aborto sulla ragazza, ha parlato della vittima dell’abuso ai media senza il suo consenso. Questo ha portato all’attenzione dei media e alla visita di un giornalista a casa della ragazza. L’Ufficio del Procuratore Generale dell’Indiana è entrato in azione, presentando una denuncia amministrativa contro Bernard per violazione delle leggi sulla privacy dei pazienti e sottolineando il danno causato alla giovane vittima.

Sebbene gli attivisti dell’aborto tirino spesso in ballo casi di stupro per sostenere la legalizzazione dell’aborto, le ricerche e le testimonianze delle vittime contraddicono questa affermazione. Molte vittime di stupro riconoscono i loro bambini non ancora nati come seconde vittime e rifiutano di prendere in considerazione l’aborto. Altri condividono storie strazianti di come i loro aborti si siano aggiunti al loro trauma. Costruire il male dello stupro con il male dell’aborto non provoca altro che un trauma continuo e un rimpianto nella vita della vittima.

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