Un nuovo ordine religioso in divenire: le suore si fanno promotrici del movimento pro-vita

A Washington D.C., due sorelle, Adriana e Immolatia, sono in missione per formare un ordine religioso incentrato sulla difesa dei non nati. In un’intervista rilasciata a LifeSiteNews, le suore hanno illustrato la loro intenzione di farsi portavoce dei bambini non nati nei luoghi che definiscono “luoghi di sterminio”. Evitando termini come “aborto” o “clinica abortiva”, si appoggiano agli insegnamenti di Papa Giovanni Paolo II per parlare chiaramente di ciò che percepiscono come atti atroci. Questa convinzione li ha spinti a battersi per i non nati, ispirati dall’attivismo dell’avvocato canadese pro-vita Mary Wagner.

Entrambe le sorelle hanno iniziato il loro lavoro pro-vita pregando fuori da una clinica abortiva nel 2016, un percorso che è stato stimolato da un articolo che riportava l’arresto di Mary Wagner mentre interveniva in una clinica. Incuriosita dalla presenza di una suora sul luogo dell’arresto di Wagner, Adriana si è chiesta se la sua vocazione religiosa potesse comprendere anche il servizio ai non nati. Questa consapevolezza ha portato lei e Immolatia a un incontro in Polonia, dove hanno deciso di creare un ordine religioso dedicato alla preghiera per i bambini non nati.

Padre Stephen Imbarrato, sacerdote pro-vita, ha espresso il suo sostegno alla loro causa, ammirando la loro determinazione. Come parte del loro impegno, conducono preghiere fuori dalla clinica chirurgica di Washington D.C., dove nel 2022 sono stati segnalati diversi casi di aborti a termine. Le suore trascorrono tre giorni alla settimana fuori dalla clinica, pregando per tre ore e offrendo opuscoli educativi e sostegno alle donne presenti. Il loro obiettivo, secondo Immolatia, è riconoscere la sacralità delle vite non ancora nate e garantire che non siano sole.

La loro routine spirituale comprende la Messa quotidiana, le preghiere dell’Ufficio divino e un’ora di meditazione prima di recarsi in clinica. Adriana ha sottolineato l’importanza di ascoltare Dio prima di condividere le proprie intuizioni con gli altri. Dopo le veglie in clinica, dedicano un’altra ora all’adorazione di Cristo, un momento di tranquillità che descrivono come “riposo” in Lui. Il loro servizio, simile alla devozione di San Francesco d’Assisi per gli “ultimi”, si concentra su coloro che sono spesso dimenticati dalla società: i non nati.

Attualmente, le suore attendono l’approvazione di un vescovo per formalizzare il loro ordine religioso. Immolatia ha espresso la sua fiducia nel fatto che Dio li guidi verso la persona giusta. La loro missione non solo ha ottenuto l’appoggio della Wagner, ma anche la sua ammirazione. Nonostante le difficoltà affrontate nella lotta per i non nati, Wagner ha applaudito la loro dedizione, citando come virtù la loro fede duratura, la perseveranza e l’amicizia.

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