Last updated on Agosto 21st, 2020 at 08:56 am
È la bella notizia che spezza la catena di agenzie sull’aborto fai-da-te: Tania Cagnotto è in dolce attesa, per la seconda volta. Dopo la piccola Maya, una nuova vita già scalpita per entrare nella famiglia dell’ex tuffatrice azzurra più medagliata d’Europa e del commercialista e skipper Stefano Parolin. Ed è proprio Tania a dare l’annuncio sui propri profili social, dove scrive: «Vi avevo detto che verso settembre avrei deciso se continuare o meno la mia strada verso Tokyo. È stata una scelta davvero difficile. Da una parte la voglia di partecipare alla mia 6ª olimpiade da mamma con il grande sogno di portare la bandiera 🇮🇹 e dall’altra il desiderio di allargare la famiglia. Ebbene sì, questa volta ho scelto la vita, la famiglia e poco dopo il destino ha voluto regalarmi una nuova vita dentro di me, già felice per la mia scelta».
Aborto più facile e vita che resiste
Le coincidenze della vita, il destino, il caso? Questo scegliere la vita di Tania arriva dopo giorni segnati dalle nuove linee guida sulla RU486, linee guida fortemente volute dal ministro della Salute Roberto Speranza, che rendono l’aborto farmacologico accessibile in day hospital. Abortire sarà insomma molto più semplice. Basterà una piccola pastiglia e poi una breve attesa a casa, in solitudine. Abortire non sarà solo più semplice, sarà meno “evento sociale”. Perché è questo il vero obiettivo della legge: trasformare l’aborto in un’operazione come un’altra, un piccolo intervento di routine. Come andare dal dentista per una pulizia dentale. Non serve essere accompagnati, non serve avvertire nessuno, si va e si torna come nuovi.
E quale alleato migliore della menzogna? Si parte dalle parole, quelle parole sbrodolate sui social con superficialità e cinismo in questi giorni: «feto», «non-vita», «vita non degna di essere vissuta». Guai a chiamarlo «bambino»: qualche coscienza potrebbe svegliarsi. Peccato che per le donne, una volta sole nel bagno di casa in attesa del momento più terribile, tutte le bugie politicamente corrette perderanno qualsiasi sostanza. Di fronte al dolore, di fronte all’orrore, nessuno sbandieratore dei nuovi diritti civili accorrerà in loro soccorso. Perché va bene twittare di progresso, ma poi che stia lontano da noi.
La gravidanza di Tania
Ed è proprio in questo flusso buio di ideologia che arriva la notizia della Cagnotto. Una nuova vita irrompe, una nuova vita attesa, sperata, desiderata. Una nuova vita che scombussola tutti i piani, persino le Olimpiadi. Ancora scrive la nuotatrice: «So che molti di voi volevano vedermi ancora una volta sul trampolino e mi spiace di avervi deluso ma in questo lockdown, come sarà successo a tanti altri, ho avuto tempo di riflettere e capire cosa fosse più importante per me. Non avevo più quella forza di volontà (che per 20 anni mi ha guidato) di impegnarmi e sacrificarmi nel modo in cui un’olimpiade lo richiede! Ho sempre onorato tutte le Olimpiadi e non potevo non farlo anche questa volta». Una piccola vita può portare a riconsiderare una carriera, anche se Tokyo potrebbe essere l’ultima occasione per gareggiare a questi livelli.
Nonostante il titolo di AffariItaliani.it, «Tania Cagnotto ancora incinta, niente Tokyo e carriera finita», la gioia dell’atleta azzurra è inarrestabile: «Vi prometto che vi renderò ancora partecipi della mia vita e comunque questo è solo un arrivederci al mondo dei tuffi perché credo di poter dare ancora qualcosa in un’altra veste… (E poi a Maya servirà un’allenatrice)».
Politica a misura di famiglia
Quindi, vuoi vedere che la gravidanza è una cosa meravigliosa? Così meravigliosa da mollare tutto? Certo, Tania Cagnotto può farlo. Una donna impiegata, operaia o libera professionista fa molta più fatica, rischia tutto. Ma allora perché questo silenzio della politica? Oltre i proclami e gli slogan ciclostilati in proprio, a chi davvero la salute e la libertà delle donne toglie il sonno? Perché di tutto si parla fuorché della libertà di non abortire? Di attendere, sognare, sperare, anche pregare per l’arrivo di una nuova vita. E quando questa nuova vita arriva, è il lavoro che deve rendersi flessibile per adattarsi all’evento straordinario. Osiamo di più? Se la mamma desidera dedicarsi completamente ai figli deve poterlo fare. Anche se non proviene da una famiglia milionaria. Perché questa libertà nel 2020 ancora non esiste?
In fondo, basta una nuova piccola vita che nasce per spazzare via le nubi di una ideologia asfissiante, antiumana eppure capace di conquistare parte dell’opinione pubblica, in modo particolare i giovani. Giovani ai quali è bene ricordare: Tania Cagnotto non si è ammalata, non ha fatto uso di doping, non è stata squalificata. Tania Cagnotto ha scelto di spostarsi su un altro binario, che corre parallelo, quello della sua vita privata. Grazie Tania per le medaglie che ci rendono azzurri orgogliosi, grazie per la notizia che regala speranza. La vita è bella.