Last updated on Febbraio 22nd, 2020 at 02:03 am
Una nuova allarmante proposta, avanzata dal Partito Democratico nello Stato nordamericano di Washington, sta destando preoccupazione tra genitori ed educatori. È solo l’ultimo esempio in ordine di tempo di una tendenza crescente a promuovere «un’educazione globale alla salute sessuale» nei comuni e negli Stati dell’Unione. La proposta, denominata HB 2184, viene descritta nell’introduzione allo stesso disegno di legge come «un atto che pertiene alla richiesta di introdurre un’educazione globale alla salute sessuale, che include un programma di consenso affermativo, in tutte le scuole pubbliche entro l’anno scolastico 2022-23». L’idea di «educazione globale alla salute sessuale» non è una novità: ha persino un acronimo (relativo alla dizione in lingua inglese) ampiamente usato, «CSE». Qui la «C» potrebbe anche significare «compulsory», «obbligatoria», poiché il disegno di legge afferma che la sua approvazione ne esigerebbe l’insegnamento in tutte le scuole pubbliche.
Ma cosa insegnerebbero dunque le scuole se la proposta venisse approvata? La proposta stessa specifica anche questo: il curriculum sarebbe «in conformità con le raccomandazioni di un gruppo di lavoro sull’educazione alla salute sessuale» precedentemente messe a disposizione dal legislatore. Ed è proprio il risultato di quel «gruppo di lavoro» che preoccupa così tanti genitori.
Come riferisce la dott.ssa Susan Berry su Breitbart, la proposta, realizzata in PowerPoint, che gli insegnanti potrebbero dover utilizzare per guidare i bambini attraverso le complessità del sesso e del genere sembra uscire direttamente da un incubo di tipo orwelliano [ATTENZIONE: alcuni lettori potrebbero trovare scabroso quanto segue]:
La maggior parte delle ragazze ha la vulva, che è il nome della zona che si trova fra le gambe. Vulva è il nome di tutta quella zona e include il piccolo foro da cui fuoriesce l’urina o pipì, che viene chiamato apertura dell’uretra; il foro sottostante, che è un po’ più grande e che si chiama vagina, utilizzata quando una femmina ha un bambino; e il buco ancora più sotto, dal quale fuoriescono le feci, chiamato ano. Quindi una persona con una vulva ha tre buchi tra le gambe e una piccola area molto sensibile nella parte superiore chiamata clitoride.
Per quanto possa sembrare scioccante, tutto questo è in realtà perfettamente in linea con l’ortodossia dell’attivismo LGBT+. La Human Rights Campaign, per esempio ‒ un gruppo marginale nel mondo LGBT ‒ suggerisce che il modo migliore per descrivere l’anatomia di una donna sia fare riferimento al «buco anteriore», espressione ritenuta più inclusiva e che può riferirsi anche alla protesi chirurgica inserita in una “donna trans“. Dopo tutto, infatti, secondo questa logica non tutte le “donne” hanno la “vulva”, e dire il contrario significa essere dei bigotti.
Al momento non è chiaro se l’HB 2184 abbia possibilità concrete di diventare legge, ma il fatto stesso che sia stato presentato deve incoraggiare i genitori di tutto il mondo a vigilare e a diffidare. Si può del resto essere certi che, con il passare degli anni, altre proposte come questa si faranno strada. Prima ancora che ce ne si renda conto, cioè, i compiti dei nostri figli non ci daranno grattacapi solo per la “nuova matematica”, ma anche per la “nuova biologia”, materia molto più spaventosa e pericolosa.
NOTA: “IFamNews” lancia una petizione per chiedere al legislatore dello Stato di Washington di bocciare a questa proposta di legge