Il 27 novembre 2025, una tragica sparatoria si è verificata vicino alla Casa Bianca a Washington, D.C., dove Rahmanullah Lakanwal, un immigrato afghano di 29 anni, ha teso un’imboscata ai membri della Guardia Nazionale, uccidendone uno e ferendone gravemente un altro. Lakanwal era entrato negli Stati Uniti nel 2021 durante la caotica evacuazione degli alleati afghani da parte dell’amministrazione Biden, mentre i talebani prendevano il potere. Nonostante il suo servizio in un’unità sostenuta dalla CIA, ha ricevuto asilo in aprile sotto la successiva amministrazione Trump.
L’attacco, avvenuto a pochi isolati dalla residenza del Presidente, ha scioccato la nazione e ha sollecitato un rapido controllo federale. Il Segretario alla Sicurezza Nazionale Kristi Noem ha rivelato domenica mattina nei talk show che gli investigatori ritengono che Lakanwal si sia radicalizzato dopo essere arrivato negli Stati Uniti, in particolare mentre risiedeva nello stato di Washington. Ha attribuito il cambiamento ai contatti all’interno della sua comunità afghana locale, affermando: “Crediamo che si sia radicalizzato da quando è qui in questo paese… Non controllato da Joe Biden, libero di agire.”
Le autorità stanno ora indagando sui membri della famiglia e sui conoscenti per ottenere informazioni sulla sua trasformazione, sottolineando le vulnerabilità nel monitoraggio post-arrivo. L’amministrazione Trump ha rapidamente collegato l’incidente ai più ampi fallimenti dell’immigrazione dell’era Biden. Il presidente Trump ha annunciato una potenziale pausa indefinita sulle ammissioni di asilo, dichiarando: “Nessun limite di tempo, ma potrebbe essere molto lungo. Abbiamo abbastanza problemi. Non vogliamo quelle persone.”
Ha promesso deportazioni aggressive, sottolineando la necessità di espellere coloro che sono ritenuti inadatti alla residenza negli Stati Uniti, e ha inquadrato la sparatoria come una diretta conseguenza di politiche lassiste che hanno permesso a individui ad alto rischio di entrare senza controllo. In risposta immediata, l’amministrazione ha congelato tutta l’elaborazione delle domande di asilo e si è impegnata a rivedere le richieste pendenti per potenziali revoche e deportazioni.
