Nike svela capi di abbigliamento per bambini “gender-inclusive” in un contesto di difesa delle tematiche LGBTQ+

Nike, il famoso marchio sportivo, sta per introdurre quest’estate una nuova linea di abbigliamento per bambini “gender-inclusive”. Il 13 giugno il marchio ha organizzato un evento per presentare l’innovativo abbigliamento “Kids One Fit” e condurre una tavola rotonda sull’inclusione dei transgender nello sport, dopo la proiezione del documentario “Changing the Game”.

Secondo un’e-mail interna dell’azienda rivelata dal Daily Wire, Nike UNITED PRIDE ha coordinato una campagna Pride intitolata “Together We Are Undeniable” (Insieme noi siamo innegabili). Questa campagna mira a riconoscere e celebrare “il passato, il presente e il futuro della nostra comunità LGBTQIA+ globale”, come si legge nell’e-mail. L’e-mail sottolinea anche la lotta continua della comunità LGBTQIA+ per l’uguaglianza e la determinazione a continuare questo progresso, nonostante le recenti avversità affrontate dalla comunità e dai suoi alleati.

Durante l’estate, Nike organizzerà diversi eventi. Tra questi, una discussione con Blair Peters, un chirurgo che in passato ha parlato dell’esecuzione di doppie mastectomie multiple su adolescenti in un giorno. Inoltre, l’azienda ha in programma un’ora di storia di drag queen “adatta alle famiglie” come parte della “Pride Community Fair” inaugurale.

L’azienda si è impegnata a sostenere la comunità LGBTQIA+ anche al di là di questi eventi, programmando una donazione di 600.000 dollari a sei organizzazioni che promuovono la causa. Tra i beneficiari c’è il Gay, Lesbian, Straight Education Network (GLSEN), un gruppo noto per la promozione dell’ideologia di genere nelle classi. Il GLSEN sostiene il diritto degli studenti transgender e non binari di esprimere e discutere apertamente la propria identità di genere, come indicato nel documento “Model Local Education Agency Policy on Transgender and Nonbinary Students”.

Questa iniziativa fa seguito a una recente controversia che ha coinvolto la partnership di Nike con il TikToker Dylan Mulvaney. L’azienda ha dovuto affrontare critiche e proteste, tra cui una “sfida del reggiseno bruciato” su TikTok, quando ha usato Mulvaney, un maschio biologico, per commercializzare reggiseni sportivi alle donne. Anche altre aziende, come Target, Kohl’s, PetSmart e Bud Light, sono state colpite per la loro promozione di articoli LGBTQ e per il loro sostegno a organizzazioni come GLSEN.

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