Migliaia di bambini mangiano dolcetti alla cannabis

In cinque anni c'è un aumento del 1375% dei casi di minori di età inferiore ai 6 anni registrati dai centri antiveleni americani

Aumentano a dismisura i bambini che negli Stati Uniti finiscono in ospedale in condizioni critiche dopo aver mangiato a casa dolcetti o caramelle alla cannabis. Secondo uno studio appena pubblicato su Pediatrics, la rivista dell’ordine professionale dei pediatri americani, tra il 2017 e il 2021 più di 7.000 casi di minori di età inferiore ai 6 anni sono stati registrati dai centri antiveleni americani ed hanno avuto bisogno di cure urgenti dopo aver ingerito i prodotti alla cannabis dei genitori.

I casi sono quasi certamente molti di più, visto che lo studio ha analizzato soltanto quelli denunciati ufficialmente dalle famiglie. A essere particolarmente preoccupante è la rapidità con cui è avvenuto l’aumento: se nel 2017 si erano registrati 207 episodi, nel 2021 ben 3.054, un aumento del 1375%.

La crescita coincide con quella del numero di Stati americani che hanno legalizzato la marijuana: la cannabis a scopo terapeutico, infatti, è ormai permessa in 37 Stati, mentre quella a scopo ricreativo in 21. Se nel 2017 circa 70 milioni di americani avevano accesso legale alla marijuana, dopo quattro anni erano già 135 milioni.

In oltre il 50 per cento dei casi, i bambini che hanno ingerito marijuana erano di 2 e 3 anni, spiega all’Associated Press la dottoressa Marit Tweet, tossicologa presso la Southern Illinois School of Medicine e autrice dello studio. Oltre 9 su 10 hanno mangiato la marijuana in casa sotto forma di biscotti, caramelle o dolcetti.

I ricercatori sono riusciti ad analizzare le cartelle mediche di 5.000 bambini su 7.000. Di questi, 600 sono stati ricoverati in terapia intensiva con gravi difficoltà respiratorie o in coma, circa 1.200 bambini sono stati ricoverati in reparti normali, gli altri sono stati curati dalle unità di pronto soccorso.

Lo studio termina con raccomandazioni rivolte sia ai genitori dei bambini che alle autorità. I primi dovrebbero evitare di mangiare i prodotti alla cannabis davanti ai loro figli, normalizzandoli così ai loro occhi, e dovrebbero tenerli in luoghi inaccessibili ai bambini, possibilmente fuori dalla cucina, per non dare l’impressione che si tratti di dolci o cibi come gli altri.

Le autorità, dal canto loro, dovrebbero regolamentare i prodotti contenenti cannabis, impendendo che vengano venduti in confezioni attraenti (come accade per le sigarette) e in tutto simili a quelle per i cibi comuni. Soprattutto, dovrebbero promuovere campagne di sensibilizzazione sui gravissimi rischi che corrono i bambini (oltre agli adulti) qualora ingeriscano per errore prodotti alla cannabis.

 

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