Rendere onore a chi lo merita. Il presidente della repubblica di Malta, George Vella, eletto in aprile all’unanimità dal parlamento di un Paese in cui i Laburisti hanno la maggioranza, ha espresso ancora una volta il fermissimo impegno a favore della vita e contro ogni legalizzazione dell’aborto. Già nel primo discorso pubblico tenuto dopo il giuramento che ne ha inaugurato il mandato aveva del resto messo in chiaro la propria posizione totalmente pro life. Più volte ministro degli Esteri e medico di professione, in quell’occasione Vella aveva detto: «da medico combatterò per la salute di questo Paese e per il rispetto della vita dall’inizio alla fine di ogni individuo», e questo assicurando che si sarebbe opposto a qualsiasi tentativo di legalizzare l’aborto; anzi, che avrebbe preferito dimettersi piuttosto che firmare l’entrata in vigore di una legge abortista.
Ebbene, il 2 febbraio Vella ha partecipato alle celebrazioni, organizzate dal Movimento di Cana e dalla Piattaforma per la difesa della vita dei non nati, ed in quella occasione ha ribadito il proprio pensiero, il proprio impegno e la propria determinazione per la promozione della vita del concepito e contro l’aborto. Purtroppo l’imponente riaffermazione della sua posizione pro life è stata oscurata dai media internazionali per la quasi contemporanea partecipazione del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, alla Marcia per la vita di Washington. Nondimeno, è doveroso sottolinearla.
Le critiche feroci e bugiarde nei confronti di Vella non sono del resto mancate, lanciate dai gruppi cosiddetti «pro-choice» che lo hanno accusato di essere “di parte”, di discriminare i “diritti civili”, e quant’altro.
Ma il presidente, coraggioso, non si è fatto né si farà intimidire da nessuno («Sono solo critiche ovviamente infondate», ha detto), come ha del resto dimostrato anche in ottobre, apprezzando e sostenendo Unplanned, il film che racconta la vita e le vicissitudini di Abby Johnson. La presentazione di un position paper per la liberalizzazione dell’aborto da parte della neonata organizzazione Doctors for Choice Malta (parte del network internazionale Global Doctors for Choice, che ha sede a New York ed è formata da esperti statunitensi già impegnati in Planned Parethood e in Physicians for Reproductive Health) non ha per nulla scalfito né la posizione di Vella né quella del primo ministro Robert Abela, anch’egli Laburista, che hanno confermato la propria totale opposizione alla liberalizzazione dell’aborto sull’isola. L’aborto rimane insomma illegale a Malta, e il suo presidente si conferma uno dei leader mondiali pro life.