Lo stupratore algerino condannato evita l’espulsione dalla Francia identificandosi come transgender

Uno stupratore condannato in Francia è riuscito a deviare un ordine di espulsione identificandosi come transgender. Mehdi F., un migrante algerino di 32 anni, è stato condannato nel 2019 per aver violentato un bambino di età inferiore ai 15 anni e condannato a quattro anni di carcere. Nel 2021 è stato emesso un ordine di espulsione. Ha fatto richiesta di asilo, ma gli è stato rifiutato in considerazione della gravità del suo crimine. Tuttavia, il ricorso di Mehdi contro il rifiuto dell’asilo sulla base di una probabile persecuzione transfobica in Algeria è stato accettato dalla Corte Nazionale di Asilo (CNDA). Il suo avvocato, Isabelle Zribi, ha sostenuto che Mehdi si stava trasformando in una donna. In sostanza, il colpevole di sesso maschile è stato riformulato come una donna vulnerabile che affronta una potenziale vittimizzazione. Il potenziale pericolo che Mehdi rappresentava per i bambini francesi è stato ignorato a favore dei suoi ‘diritti’ di individuo transgender che teme la persecuzione. La Corte Suprema francese ha confermato la decisione, affermando che la sola condanna per stupro non dovrebbe giustificare legalmente il rifiuto o la cessazione dello status di rifugiato. Questo caso ha evidenziato la triste realtà di come le leggi vengono manipolate, dando luogo a risultati assurdi. Questo caso ha scatenato l’indignazione per il rifiuto della Francia di prendersi cura dei suoi cittadini al di sopra dei migranti e delle classi protette, come i presunti uomini ‘transgender’.

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