L’amministrazione Trump ha definito gli aborti finanziati dal National Health Service (NHS) del Regno Unito una violazione dei diritti umani nei suoi rapporti annuali sui diritti umani nei vari Paesi. Questo rapporto, che riguarda le nazioni che ricevono aiuti statunitensi e tutti gli Stati membri dell’ONU, critica anche altre pratiche del Regno Unito come gli arresti per incitamento all’odio, le politiche di assunzione in materia di diversità, equità e inclusione (DEI) e l’agevolazione della migrazione di massa. Il Dipartimento di Stato americano ha descritto queste come “ideologie distruttive” promosse dalla precedente amministrazione Biden, assicurando che il Presidente Trump non tollererà la “mutilazione di bambini, gli attacchi alla libertà di parola e le pratiche razzialmente discriminatorie”.
In Inghilterra e Galles, nel 2022 sono stati eseguiti un numero record di 252.000 aborti, il 99% dei quali finanziati dal NHS: il 19% negli ospedali del NHS e l’80% in cliniche indipendenti con contratti NHS. Il rapporto ora richiede al Regno Unito e ad altri Paesi di comunicare il numero di aborti, con una potenziale denuncia per il finanziamento di aborti o la distribuzione di farmaci per l’interruzione della gravidanza. Le nazioni che si rifiuteranno di fornire i dati saranno esplicitamente indicate nei futuri rapporti.
I funzionari statunitensi monitoreranno anche altre violazioni, tra cui l’eutanasia coercitiva, le violazioni della libertà religiosa come l’antisemitismo e gli abusi medici come l’espianto forzato di organi, i test obbligatori e la modifica genetica eugenetica degli embrioni. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Tommy Pigott, ha sottolineato che queste “nuove ideologie distruttive” hanno permesso abusi dei diritti umani, dichiarando: “Stiamo dicendo che è abbastanza”.
Questa posizione riflette la politica estera “America First” dell’amministrazione Trump, che allinea il monitoraggio internazionale dei diritti umani con la sua agenda interna. Le direttive mirano a ritenere i governi stranieri responsabili di pratiche ritenute incompatibili con i valori statunitensi in materia di vita, libertà di parola e uguaglianza.