La stanza d’ascolto al Sant’Anna di Torino

All’ospedale Sant’Anna di Torino, è stata firmata una convenzione per istituire una “stanza dedicata all’accoglienza e all’ascolto” delle donne che intendono interrompere la propria gravidanza.

 La convenzione è sottoscritta dall’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, dal Direttore generale dell’AOU Città della Salute dott. Giovanni La Valle, dal Direttore Sanitario dell’Ospedale Sant’Anna Dott. Umberto Fiandra e dal presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca.

Concretamente la “stanza per l’ascolto” prevede che un gruppo di volontari e volontarie del Movimento per la vita riceva su appuntamento le donne in una stanza dedicata dell’ospedale Sant’Anna: le utenti potranno essere indirizzate al servizio dal personale sanitario oppure contattare spontaneamente e direttamente i volontari.

Marrone, l’assessore di Fratelli d’Italia, ha sostenuto che l’iniziativa serva a porre rimedio al «preoccupante» calo delle nascite e a offrire «supporto concreto e vicinanza alle donne incinte per superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza attraverso un percorso di sostegno». Secondo Marrone, la “stanza dell’ascolto” va istituita perché “ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni. Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità, soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico. La convenzione con l’AOU Città della Salute completa il ciclo di iniziative lanciate dal 2020 con lo stop alla RU486 nei consultori raccomandata dalle linee guida Speranza, con la registrazione dei Centri di Aiuto alla Vita presso le Asl e l’avvio del fondo regionale Vita nascente, consacrando il Piemonte come avanguardia della tutela sociale della maternità, che diverse altre regioni italiane stanno prendendo a modello”.

“Credo che questo sia un passaggio storico molto importante, non solo per il Movimento per la Vita, ma per l’autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente – dichiara il presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca -. In qualche modo è un successo per ogni cittadino piemontese e mi auguro diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave emergenza demografica. I nostri volontari saranno opportunamente formati e, forti della lunga esperienza maturata dai nostri Centri, opereranno con empatia, rispetto e discrezione, accanto alle donne che sono troppo spesso vittime della solitudine, del disagio sociale e della precarietà economica. Ci impegneremo perché ogni donna, se lo richiederà, possa valutare alternative che non la facciano sentire costretta a ricorrere all’aborto, permettendole di non essere sola e di avere così la forza e i mezzi per accogliere il proprio figlio”.

La Consulente di Fiducia del Comune di Torino e l’Avvocata Mirella Caffaratti in un’intervista ha detto: ” Io lo trovo gravissimo dal punto di vista appunto  della sanità pubblica, insomma, e della città, gravissimo per l’ospedale Sant’Anna che è  il più grande ospedale materno infantile… Nessuno obbliga le donne a interrompere la gravidanza, né, come dire, non sonda e non segue le loro eventuali loro eventuali dubbi, le loro eventuali preoccupazioni… Si sente il bisogno di asili, di politiche, di conciliazione tra lavoro e famiglia. Così si aiutano le donne a non abortire…”

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