La Spagna è stata denunciata per l’uso abusivo della legge sull’aborto con aborti ripetuti

La presidente della Fondazione, Polonia Castellanos, denuncia che "in molti casi, questi aborti ripetuti coprono casi di abuso e prostituzione, e i centri di aborto si voltano dall'altra parte per interesse economico".

La Fondazione Avvocati Cristiani Spagnoli ha presentato una denuncia alla Commissione Europea contro il Regno di Spagna per violazione dell’Articolo 54 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, che vieta espressamente l’abuso dei diritti.

L’organizzazione di avvocati ritiene che la Spagna stia abusando della legge sull’aborto nei casi di aborti ripetuti.

Dal 1988 (il primo anno per il quale sono stati registrati i dati), gli aborti eseguiti su donne che si erano già sottoposte alla procedura in almeno un’altra occasione hanno rappresentato oltre il 30 percento. Nel 2021 (l’ultimo anno con dati registrati), sono stati eseguiti più di 30.000 aborti ripetuti, di cui 4.000 su donne che si sono sottoposte alla procedura in tre o più occasioni.

La presidente di Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, denuncia che “in molti casi, questi aborti ripetuti coprono casi di abuso e prostituzione, e i centri di aborto si voltano dall’altra parte per interesse economico”.

Castellanos ritiene che la Spagna sia complice di questa situazione e chiede che “si ponga fine a questa pratica e che si chieda maggiore trasparenza ai centri per l’aborto, che sono ancora aziende private finanziate con i soldi di tutti”.

Avvocati Cristiani sostiene nella sua presentazione alla CE che “l’uso di un diritto non conferisce il potere di abusarne”. “La legge non protegge l’abuso del diritto, che può manifestarsi con un’azione o un’omissione; l’abuso si verifica ogni volta che vengono superati i limiti normali dell’esercizio di un diritto.

Si afferma che “in questi casi, la legge prevede che alla parte lesa venga riconosciuto il corrispondente diritto al risarcimento e che vengano adottate misure giudiziarie o amministrative per impedire la continuazione dell’atto abusivo o antisociale”.

Reclamo allegato

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