Un recente rapporto sulle leggi irlandesi in materia di aborto è stato oggetto di aspre critiche da parte dei sostenitori pro-vita. Il rapporto raccomanda di depenalizzare del tutto l’aborto, il che significherebbe di fatto consentire l’aborto su richiesta fino alla nascita. L’aborto elettivo è attualmente consentito in Irlanda fino a 12 settimane di gravidanza e più tardi in caso di anomalie fatali del feto o quando la vita o la salute della donna sono a rischio. La revisione è stata definita “irresponsabile” per non aver presentato una stima accurata del tasso di abortività e per essersi concentrata così tanto sull’espansione della legislazione sull’aborto. Si è trattato invece di un’opportunità per valutare oggettivamente l’impatto della legge sull’aborto. Il rapporto è considerato da alcuni come un “progetto per un maggior numero di aborti” e non è riuscito ad affrontare gli alti tassi di aborto o a sostenere adeguatamente le donne.
Il rapporto raccomanda inoltre che tutte le otto maternità rimaste in Irlanda che non praticano aborti siano obbligate a farlo, sollevando preoccupazioni sulla tutela della coscienza di medici e infermieri. I sostenitori pro-vita hanno anche criticato l’affermazione del rapporto che prevede circa 17.820 aborti nella Repubblica d’Irlanda tra gennaio 2019 e dicembre 2022. Questa cifra è considerata grossolanamente imprecisa e sottovaluta il numero reale del 40%.
In realtà, gli aborti praticati sono stati molti di più di quelli riportati, in quanto la legge sulla salute (regolamentazione dell’interruzione di gravidanza) del 2018 impone ai medici di compilare un modulo di notifica al Ministro della Salute dopo aver praticato un aborto. Tuttavia, il numero di notifiche presentate dagli abortisti nel 2021 è stato di gran lunga inferiore al numero di richieste di rimborso per gli aborti. La Campagna Pro-Life è arrivata a un totale di 28.802 aborti praticati nella Repubblica d’Irlanda dal 2019 al 2022 utilizzando i numeri delle notifiche e delle richieste negli anni successivi all’entrata in vigore del referendum.
L’Irlanda ha subito un cambiamento significativo nel consentire l’aborto, e la relazione è vista come un significativo eccesso di potere. È fondamentale che il governo garantisca la tutela della salute delle donne e che i medici professionisti siano protetti eticamente e moralmente nel loro lavoro. Si spera che il governo irlandese prenda nota delle preoccupazioni sollevate dai sostenitori pro-vita e si sforzi di trovare un equilibrio tra la garanzia di accesso a un’assistenza sanitaria sicura per le donne e il rispetto della vita umana.