La maggioranza degli americani crede nei limiti all’aborto, secondo il sondaggio, contraddicendo la narrazione dei media

Quasi la metà degli americani (45%) ritiene che l'aborto non dovrebbe essere consentito a 15 settimane, cioè quando i bambini non ancora nati possono provare dolore. Con l'avanzare della gravidanza, il 68% degli intervistati ritiene che l'aborto non dovrebbe essere consentito a 24 settimane.

Un recente sondaggio AP-NORC ha rivelato che la maggioranza degli americani ritiene che ci debbano essere almeno alcuni limiti all’aborto. Il sondaggio ha rilevato che il 73% degli intervistati la pensa così, mentre solo una minoranza è favorevole all’accesso illimitato all’aborto. I dati hanno mostrato differenze significative di opinione tra Democratici e Repubblicani, con l’80% dei Democratici favorevoli all’aborto per qualsiasi motivo, rispetto a meno del 30% dei Repubblicani.

Il sondaggio ha anche evidenziato le opinioni specifiche sull’aborto nelle diverse fasi della gravidanza. Quasi la metà degli americani (45%) ritiene che l’aborto non dovrebbe essere consentito a 15 settimane, cioè quando i bambini non ancora nati possono provare dolore. Con l’avanzare della gravidanza, il 68% degli intervistati ritiene che l’aborto non dovrebbe essere consentito a 24 settimane.

È interessante notare che il sondaggio ha mostrato che il 58% degli intervistati disapprova la politica sull’aborto del Presidente Joe Biden. Tuttavia, il sondaggio non chiedeva quali fossero le tutele specifiche per i bambini non nati che il Congresso avrebbe dovuto approvare.

Nonostante queste statistiche, la posizione dei media a favore dell’aborto non può nascondere il fatto che la maggior parte degli americani non sostiene l’accesso illimitato all’aborto. Le storie di donne presumibilmente costrette ad abortire a causa delle restrizioni imposte dagli Stati pro-life non sono rappresentative della realtà vissuta dalla grande maggioranza degli americani.

Il contrasto tra la narrazione dei media e l’opinione pubblica è evidente nelle parole di Jor-El Godsey, presidente di Heartbeat International, che ha sottolineato che la decisione di abortire è spesso presa per disperazione o coercizione. Ha chiesto che le donne ricevano un sostegno e un’assistenza migliori in caso di gravidanze indesiderate.

Marjorie Dannenfelser, presidente di Susan B. Anthony Pro-Life America, ha criticato i media per aver travisato i veri sentimenti degli americani e la posizione estrema della sinistra sull’aborto senza limiti. Ha sostenuto la necessità di una conversazione onesta e chiara sull’aborto nel Paese, sottolineando che la maggior parte degli americani sono ragionevoli e compassionevoli e desiderano protezioni pro-vita sia per la madre che per il bambino.

L’articolo evidenzia anche una dichiarazione scioccante della delegata democratica della Virginia Kathy Tran, che ha suggerito che un bambino potrebbe essere ucciso anche mentre sta nascendo. Questo caso è un esempio delle posizioni estreme assunte da alcuni esponenti della sinistra in materia di aborto.

L’articolo conclude sottolineando che, sebbene alcuni Stati abbiano promulgato leggi che consentono l’aborto per qualsiasi motivo e in qualsiasi momento, la maggior parte degli americani rifiuta tali misure estreme. Sottolinea le tattiche subdole utilizzate dal secondo tipo di legge, che consente eccezioni oltre la vitalità senza definire chiaramente la vitalità o la salute, lasciando tali decisioni all’abortista.

Nel complesso, l’articolo cerca di evidenziare il divario tra l’opinione pubblica e l’agenda pro-aborto spinta dai media e da alcuni politici. Esorta i lettori a non tollerare queste posizioni estreme e a sostenere la protezione dei bambini non nati.

Exit mobile version