Una zona cuscinetto locale per l’aborto, applicata da un Ordine di Protezione dello Spazio Pubblico (PSPO) a Bournemouth, è attualmente al vaglio dell’Alta Corte. La zona cuscinetto, in vigore dall’ottobre dello scorso anno, proibisce qualsiasi attività che esprima approvazione o disapprovazione dei servizi abortivi e vieta esplicitamente le offerte di aiuto e di preghiera. La zona cuscinetto limita illegalmente le attività all’interno delle abitazioni private.
Gli avvocati sostengono che il PSPO non distingue tra abitazioni pubbliche e private all’interno della zona di rispetto. Ciò implica che pregare contro l’aborto o esporre un cartello pro-vita all’interno della propria abitazione, visibile o udibile dalla strada, potrebbe portare a multe o alla criminalizzazione. Gli avvocati sostengono che l’Anti-Social Behaviour, Crime, and Policing Act 2014, che autorizza i consigli locali a creare PSPO, non si estende a raggiungere le abitazioni private in questo modo.
I PSPO sono stati inizialmente introdotti per proteggere gli spazi pubblici da comportamenti antisociali. Tuttavia, alcuni consigli locali, tra cui Birmingham e Ealing, li hanno impiegati per stabilire zone cuscinetto che criminalizzano le offerte di aiuto e di preghiera nei pressi delle cliniche abortive. La legislazione approvata all’inizio di quest’anno criminalizza le persone che cercano di influenzare i servizi abortivi nel raggio di 150 metri dalle cliniche in Inghilterra e Galles, ma non è ancora entrata in vigore.
La portavoce di Right To Life UK, Catherine Robinson, ha sottolineato l’importanza dei volontari pro-life che offrono un sostegno pratico fuori dalle cliniche abortive, offrendo alle donne delle alternative all’aborto. Ha criticato il PSPO in quanto draconiano, che entra nella vita privata delle persone comuni e crea reati per l’espressione privata di opinioni pro-vita, costituendo una discriminazione diretta del punto di vista.