La giustizia sostiene gli Avvocati Cristiani e blocca l’imminente demolizione di una croce a Corella (Navarra)

La presidente degli Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, assicura che "la decisione di demolire la croce è puramente ideologica e, se realizzata, sarebbe totalmente illegale e causerebbe danni irreparabili".

Il secondo tribunale contenzioso di Pamplona accoglie le misure cautelari richieste dalla Fondazione spagnola degli Avvocati Cristiani per fermare la demolizione di una croce nella città di Corella.

L’organizzazione degli avvocati si è rivolta al tribunale con urgenza perché riteneva imminente la demolizione del monumento.

Gli Avvocati Cristiani denunciano che “il monumento che si vuole rimuovere non è solo una croce, ma un altare e un presbiterio dove si celebra la Santa Messa cattolica, oltre ad altre funzioni e atti liturgici e religiosi”. Con la sua demolizione, il Municipio potrebbe essere colpevole di un crimine contro i sentimenti religiosi e, nello specifico, di profanazione”.

La fondazione dei giuristi afferma che “abbattere la croce è un atto illegale e incostituzionale in quanto si tratta di una croce senza iscrizioni, con un mero valore artistico e religioso tutelato dalla libertà religiosa”.

La presidente degli Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, sottolinea che “abbiamo deciso di agire con urgenza poiché abbiamo appreso che i macchinari e il progetto di demolizione del monumento erano già pronti”.

Lei afferma che “la decisione di demolire la croce è puramente ideologica e, se realizzata, sarebbe totalmente illegale e causerebbe danni irreparabili”.

Critica il fatto che, con questa azione, il Comune di Corella stia solo cercando di “eliminare qualsiasi simbolo cristiano, come abbiamo visto in altri comuni governati dagli stessi partiti”.

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