La dittatura degli esperti

Il coronavirus sta costringendo alla fame milioni di famiglie. Va considerato anche "the big picture"

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Last updated on aprile 17th, 2020 at 01:15 am

Invecchiando, si diffida sempre più degli esperti. Certo, in molti campi servono competenza e professionalità, ma non bisogna chiedere troppo. Il sociologo tedesco Max Weber (1864-1920) osservava: «Un esperto è uno che sa sempre più cose su sempre meno cose, fino a sapere tutto di nulla».

Nell’attuale situazione di emergenza dettata dal CoViD-19 si sta realizzando un sogno che neanche lo scientismo ottocentesco avrebbe mai immaginato: il predominio della scienza, declinato in quella che il commentatore Marcello Veneziani chiama «la dittatura sanitaria». Interi Paesi sono nelle mani delle opinioni, non sempre convergenti, di virologi e di epidemiologi assurti oramai al livello di star mediatiche. Ora, naturalmente se ne deve seguire la competenza per uscire dalla crisi, ma le decisioni ultime sono nelle mani della politica, che le esercita per mandato popolare. Il virologo, come avverte spesso il giornalista Nicola Porro, vede solo la propria parte del problema; e, se fosse per lui, si dovrebbe restare chiusi in casa per mesi finché il contagio non sarà azzerato o finché non si metterà a punto un vaccino, insomma forse per più di un anno.

Ma già questo tempo passato in quarantena, pur giustificato, ha impatti devastanti sull’economia, sulla psicologia delle persone, sul lavoro. Altra sofferenza, altra distruzione, altra morte. Se si osserva il problema limitandolo solo a un aspetto, quello sanitario, si rischia cioè di lasciar deflagrare i problemi in tutti gli altri ambiti, certamente non secondari. Gli operatori del mondo della Sanità, medici, infermieri, portantini, stanno pagando un prezzo altissimo per combattere la pandemia; sia dato loro onore. Ma non si dimentichi che se il CoViD-19 porta sofferenza e morte, anche la disoccupazione, la depressione, la disperazione, il senso di impotenza hanno un effetto prospettico forse persino più devastante e pesante. Ci sono milioni di famiglie che vivono nella prospettiva di non poter mettere assieme il pranzo con la cena. Gli esperti sì, ma si consideri anche the big picture. Non si può, per risolvere un problema, lasciarsene sfuggire uno potenzialmente più devastante.

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