L’aborto è intrinsecamente razzista

I dati degli Stati Uniti d’America rilevano percentuali più elevate di aborti fra le donne di colore

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I dati, forniti dai Centers for Desease Control and Prevention (CDC), parlano chiaro: negli Stati Uniti d’America, l’aborto colpisce in modo sproporzionato i bambini nel grembo delle donne di colore.

In Mississippi, in particolare, il 74% dei 3180 aborti effettuati nel corso dell’anno 2019 ha coinvolto madri nere, il che significa che 2532 bambini neri sono stati abortiti. Tutto ciò, mentre solo il 40% della popolazione del Mississippi è afroamericana, secondo i dati riportati nell’ultimo rapporto Morbidity and Mortality Weekly Report (MMWR), Abortion Surveillance.

Il rapporto è stato pubblicato dai CDC solo qualche mese fa ed è l’ultima presentazione dei numeri relativi all’aborto negli Stati Uniti. Include i dati provenienti da 47 Stati, nonché da New York City e District of Columbia, mentre California, Maryland e New Hampshire non hanno fornito ai CDC i dati sull’aborto per l’anno 2019.

In ciascuna delle 27 giurisdizioni per le quali i CDC hanno pubblicato i dati suddivisi in base all’etnia delle madri coinvolte, la percentuale di aborti totali nel 2019 eseguiti su donne di colore ha superato quella dell’intera popolazione femminile nera in base ai dati forniti dal Census Bureau, l’ente di statistica demografica governativo statunitense.

Alveda King, nipote del celebre attivista Martin Luther King (1929-1968), che presiede il Center for the American Dream dell’America First Policy Institute, in una intervista recente sui dati pubblicati dai CDC ha dichiarato che «l’aborto è uno dei crimini più violenti, riprovevoli e discriminatori contro l’umanità […] Ci sono prove schiaccianti che molti aborti siano stati eseguiti per ridurre le popolazioni minoritarie in America».

«La vita è sacra», ha continuato. «La realtà del sogno americano deve includere tutti, dal grembo materno alla tomba».

Solo poco tempo fa, l’allarme rispetto alla frequenza con cui donne e ragazze di colore ricorrono all’aborto era stato lanciato anche dalla deputata afroamericana Treneé McGee, che in un discorso pronunciato nel Senato del Connecticut ha denunciato l’indottrinamento sostanziale delle ragazze di colore, che vengono persuase sin dall’infanzia a usare l’aborto come «metodo di controllo delle nascite».

Se «black lives matter», evidentemente non si tratta di quelle dei bambini neri nel grembo materno.

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