Kenya, niente film LGBT+

Riflettore sulle cose belle che accadono nel mondo

Last updated on Ottobre 1st, 2021 at 01:51 pm

Regno Unito. Heidi Crowter, che ha fatto causa al governo contro la legge sull’aborto che permette la soppressione dei bimbi nati con sindrome di Down, proverà ad appellarsi contro la bocciatura del suo caso da parte dell’Alta Corte.
Regno Unito. Riprende il dibattito parlamentare sulla legalizzazione della eutanasia e parte la nuova campagna di informazione e sostegno delle cure palliative.
Regno Unito. L’Università di Nottingham torna sui propri passi: aveva rifiutato la nomina di un cappellano cattolico perché a favore del valore intangibile della vita sin dal concepimento, ma ha ora invece deciso di nominare don David Palmer.
Stati Uniti d’America. Un gruppo bipartisan di parlamentari per la vita denuncia le norme filoabortiste presenti nel testo della legge HR 3755 approvata dal Congresso federale, che, sotto la dizione ingannevole di «salute delle donne», cancellano anche diverse forme di protezione dei bambini in grado di sopravvivere fuori dell’utero materno.
Stati Uniti d’America. L’organizzazione «40 giorni per la vita», di respiro internazionale, ha lanciato la campagna di autunno, con attivisti in oltre mille città solo negli Stati Uniti, che promuovono veglie di 24 ore davanti alle cliniche dove si praticano aborti.

Ungheria. Al Summit internazionale per le politiche famigliari e la demografia diversi Paesi europei si sono impegnati a sostenere la famiglia naturale come cellula sociale ed economica fondamentale. Una dichiarazione congiunta è stata sottoscritta dai Capi di Stato e di governo.

• Kenya. Le autorità vietano la proiezione di I Am Samuel, pellicola dai contenuti favorevoli all’ideologia LGBT+ perché in contrasto con la Costituzione che promuove la famiglia naturale.
• Francia. 50 fra professionisti e ricercatori nel settore dell’infanzia (medici, psichiatri, psicoanalisti, avvocati, giudici, insegnanti, filosofi, sociologi) firmano una lettera aperta contro la propaganda a favore della «autodeterminazione del genere» da parte dei bambini.