Inghilterra, torna la sifilide: boom di contagi

A scuola l’educazione sessuale è obbligatoria, ma non serve. Il nodo è la promiscuità LGBT

From Unplash.com

Last updated on Febbraio 21st, 2020 at 08:43 am

Un nuovo caso di infezione da malattia sessualmente trasmissibile diagnosticato ogni 70 secondi, i tassi di diffusione della gonorrea aumentati del 249% e quelli della sifilide del 165%. Non è la fine del 1800, i numeri non arrivano da una ricerca fatta in bordelli bohémien. È la fotografia in tempo reale dell’Inghilterra scattata da un rapporto del Terrence Higgins Trust (THT) e della British Association for Sexual Health & HIV (BASHH).

Secondo lo studio, nel 2018 sono stati diagnosticati circa mezzo milione di contagi per malattie sessualmente trasmissibili, per la precisione 447.694, con un aumento del 5% rispetto al 2017. Allarme particolare sulla sifilide: le diagnosi sono ai massimi livelli dalla Seconda guerra mondiale. Eppure in Gran Bretagna l’accesso ai preservativi è facile (nei centri di Sexual Health sono distribuiti gratuitamente).

Come si spiegano allora i risultati della ricerca? I colpevoli sarebbero i tagli alla Sanità effettuati dal governo a partire dal 2014: «In un momento in cui si assiste a un aumento significativo della domanda pubblica, e si registrano livelli elevati di infezione sessuale, compresa la diffusione di ceppi di malattie resistenti agli antibiotici, la decisione di disinvestire in questa area vitale della salute pubblica è priva di senso», afferma John McSorley, presidente della BASHH. Jonathan McShane, presidente del THT, aggiunge: «L’amministrazione inglese ha svolto un ruolo chiave nel miglioramento della salute sessuale, ma è stata frenata da una combinazione di pesanti tagli ai budget per la Salute pubblica e dalla mancanza di una strategia nazionale chiara. Il fenomeno impatta maggiormente sui gruppi umani già discriminati e stigmatizzati, ai quali tocca il carico più pesante delle nuove infezioni trasmesse per via sessuale. Eppure è stato fatto molto poco per affrontare queste disparità, in aumento, di livelli sanitari».

L’universo MSM

Il quadro che emerge nelle 56 pagine del rapporto è preoccupante. Si legge: «La malattia sessualmente trasmissibile più diffusa è la clamidia, con 220.000 diagnosi nel 2018, quasi la metà di tutte le malattie sessualmente trasmissibili diagnosticate quell’anno. La clamidia è aumentata del 6% tra il 2017 e il 2018 e del 15% dal 2009. Le diagnosi di gonorrea sono aumentate del 26% tra il 2017 e il 2018 (56.259 diagnosi nel 2018), e sono aumentate del 249% negli ultimi dieci anni. Una tendenza simile si osserva con la sifilide, con 7541 casi nel 2018. Un aumento del 5% rispetto al 2017, ma l’aumento diventa del 165% se paragonato agli ultimi dieci anni. La sifilide, un’infezione che molti pensano sia ancora una “malattia della storia”, è attualmente ai massimi livelli dalla Seconda guerra mondiale». I contagi non sono distribuiti uniformemente: «Londra registra il più alto tasso di diagnosi rispetto a tutte le altre regioni in merito a tutte le malattie sessualmente trasmissibili più comuni e vede una percentuale più elevata di infezioni sessualmente trasmissibili nell’MSM».

MSM significa «Men who have sex with men», uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. A riguardo il rapporto aggiunge: «Gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini sono colpiti in modo proporzionalmente maggiore sia dalla sifilide sia dalla gonorrea. Il 75% di tutte le nuove diagnosi di sifilide e quasi la metà (47%) delle diagnosi di gonorrea del 2018 sono state fatte su uomini che hanno avuto rapporti sessuali con uomini. Inoltre il 43% delle nuove diagnosi di HIV del 2018 rientrava in questo gruppo».

Oltre agli MSM, secondo il rapporto, la categoria più a rischio è quella dei giovani: «Riguarda i giovani circa un terzo di tutte le diagnosi di gonorrea (36%), il 39% delle diagnosi di herpes e il 14% di tutte le diagnosi di sifilide»; dunque «i giovani (15-24 anni) hanno rappresentato quasi la metà (48%) di tutte le nuove diagnosi di malattie sessualmente trasmissibili del 2018».

Si diceva dell’educazione sessuale nelle scuole: dal 2009 è obbligatoria in quelle pubbliche e i genitori non possono esonerare i figli dalla partecipazione a queste lezioni. Nel marzo 2017, inoltre, il ministro della Pubblica istruzione, Justine Greening, ha annunciato che le lezioni di educazione sessuale diventeranno obbligatorie in tutte le scuole, anche in quelle private. E la formazione sarà allargata anche per età: i primi corsi potranno iniziare già dai 4 anni compiuti.

Nonostante i preservativi gratuiti, in Inghilterra i contagi aumentano (Frame from a condoms spot)

La conferma italiana

Ma c’è altro da considerare. Difficile trovare, infatti, altri momenti storici nei quali il sesso sia stato così onnipresente nella vita pubblica dei cittadini. Difficile dunque sostenere che le malattie trasmissibili per via sessuale crescano per colpa dell’ignoranza e dei pregiudizi, o perché il sesso viene relegato alla notte o a qualche locale a luci rosse. Londra conserva anche un altro primato: è una delle città con il maggior numero di iscritti a Grindr, applicazione rivolta a un target prevalentemente composto da uomini omosessuali e bisessuali, che consente, grazie alla geolocalizzazione, di improvvisare incontri dopo poche parole scambiate in chat. Nel luglio 2012, nei primi giorni delle olimpiadi, l’applicazione ha avuto un numero così elevato di accessi che è andata in tilt ed è rimasta offline, a Londra, per tre giorni. Sempre nel 2012 l’Agenzia per la Protezione della salute aveva lanciato un allarme invitando alla «riduzione dei partner e delle relazioni sessuali sovrapposte per diminuire i rischi d’infezione». Un monito moralistico? La risposta sembra comparire, in modo quasi involontario, sul sito del ministero della Salute italiano, dove si legge: «L’incidenza delle IST (infezioni sessualmente trasmissibili) nel mondo è in continuo aumento, grazie anche alla maggiore mobilità e all’aumentata tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners. Secondo l’OMS, ogni anno, a livello globale, sono circa 357 milioni le nuove infezioni di cui 1 su 4 rappresentate da: clamidia, gonorrea, sifilide e tricomoniasi».

Exit mobile version