Il Nebraska è uno stato pro life fin dalla bandiera. Ad annunciarlo è stato, il 28 gennaio, il vicegovernatore Mike Foley, che, in un comunicato, ha annunciato l’adozione ufficiale della bandiera del mondo pro life avevnuta per decisione presa di concerto con il governatore, Pete Ricketts. Su Twitter, Ricketts ha ribadito: «Il Nebraska è uno stato a favore della vita. Ora il nostro Stato una bandiera pro life ufficiale che celebra i bambini e le madri che li nutrono nel grembo materno».
Un gesto simbolico di valore enorme, quello dello Stato del Nebraska, volto a cementare il senso di un’unità dei movimenti pro life, che hanno ideato lo stendardo. La bandiera mostra l’impronta di un bambino, circondato dalle mani della madre, emblema le due vite presenti nella gravidanza.
«I cittadini del Nebraska», spiega il vicegovernatore Foley, «agiscono in modo coerente e coraggioso per proteggere la vita prenatale, facendo volontariato nei centri di gravidanza, aiutando le future mamme, donando generosamente alle giovani famiglie, partecipando a marce e a veglie di preghiera, e manifestando il sostegno alla vita esponenendo cartelli lungo le autostrade di tutto lo Stato».
Minacce di morte alla senatrice pro life
Questa importante decisione dei vertici istituzionali del Nebraska è arrivata arriva peraltro a meno di una settimana dall’anniversario della sentenza della Corte Suprema federale che chiusse il caso Roe vs Wade (22 gennaio 1973), anniversario per il quale il governatore Ricketts ha indetto una giornata di preghiera affinché l’aborto possa cessare, dichiarando: «Il Nebraska è uno Stato che difende la vita. La legge del Nebraska afferma che è volontà del popolo del Nebraska e dei suoi parlamentari proteggere, qaundo è possibile, la vita del nascituro».
Perché infatti l’assemblea legislativa del Nebraska sta promuovendo una legge che vieti l’aborto dopo la rilevazione del battito cardiaco del bambino nel grembo materno, analoga a quella entrata in vigore in Texas il 1° settembre. Relatrice del disegno di legge è la 25enne senatrice Repubblicana Julie Slama, che però per questo è stata minacciata di morte.
Per stemperare la tensione, in un tweet la giovane senatrice commenta: «Le minacce che ho ricevuto sono in netto contrasto con il messaggio positivo e di speranza del movimento pro life. La risposta all’Heartbeat Bill del Nebraska è straordinariamente positiva e io sono entusiasta di proporre questo disegno di legge».