Last updated on Novembre 12th, 2021 at 10:03 am
Glenn Youngkin, imprenditore pro-life prestato alla politica, ha sconfitto il professionista pro-aborto della politica Terry McAuliffe nelle elezioni del 2 novembre, diventando il prossimo governatore della Virginia. Entrerà in carica il 15 gennaio. Le idee di Youngkin sui «princìpi non negoziabili» sono limpide e il governatore le ha ben espresse in una lettera inviata il 17 settembre al mondo pro life, lettera apertamente sostenuta dalla «Susan B. Anthony List», l’organizzazione che statutariamente si occupa di aiutare il personale politico antiabortista, in specie, se possibile, le donne, a vincere le elezioni. Assieme a Youngkin hanno vinto le elezioni le idee per la vita e per la famiglia dei Repubblicani, che hanno conquistato entrambi i rami del Congresso della Virginia.
Fra un anno gli Stati Uniti d’America voteranno nelle elezioni «di medio termine», rinnovando l’intera Camera dei deputati e un terzo del Senato. Il consenso attorno a Joe Biden e Kamala Harris, promotori di ogni sorta di politica contro la vita e contro la famiglia, è infranto e la prima certificazione viene dalla Virginia. Intanto uno Stato dell’Unione dopo l’altro vara leggi a difesa della vita, con la Corte Suprema federale che si muove nella medesima direzione. I Repubblicani che si stanno preparando a scansare i Democratici mettono al centro la famiglia, la vita e le vere libertà della persona. «iFamNews» vota Partito Repubblicano? No, sono i repubblicani che “votano” per «iFamNews». Finché sosterranno le battaglie che ci appassionano e difenderanno i princìpi che ci definiscono ne sosterremo le candidature, ne sposeremo le politiche, gioiremo per i loro successi e piangeremo le sconfitte. Lo faremo con qualsiasi partito e qualunque uomo politico. In attesa, quindi, di Democratici, progressisti e liberal che difendano vita e famiglia, ci pare di poter dire che, almeno negli Stati Uniti, la cattiva politica ha le ore contate.
– Marco Respinti
Cari responsabili e attivisti del mondo pro-life.
Infanticidio. È questo ciò che l’attuale governatore Democratico della Virginia ha promosso, quando, alla radio, ha detto di mettere un bambino, formato a immagine di Dio, «a proprio agio» in attesa che la «discussione» decida se quello stesso bambino debba vivere o debba morire.
Sono queste le parole che il governatore ha pronunciato rispondendo a una domanda su quella proposta radicale di legge presentata nell’assemblea legislativa della Virginia per rendere possibile l’aborto nel territorio statale fino al momento della nascita, comprese quelle operazioni di aborto tardivo che possono comportare la nascita di bambini vivi.
Il contraccolpo che quella proposta di legge ha generato ne ha bocciato per sempre la possibilità di diventare legge, sconfitta di misura, 51 voti contro 49, nella Camera della Virginia. Ma quando gli è stato chiesto se avrebbe posto o meno il veto alla legge qualora essa fosse giunta sulla sua scrivania, nell’aprile di quest’anno il candidato del Partito Democratico per la carica di governatore, Terry McAuliffe, ha definito la cosa «un progetto di legge di buon senso» e che quindi «non avrebbe apposto il veto» se ne avesse avuto l’occasione da governatore.
Il mio avversario Democratico, McAuliffe, è favorevole all’aborto a richiesta fino al momento della nascita del bambino a carico dei contribuenti.
In veste di prossimo governatore della Virginia io invece difenderò con orgoglio i bambini non ancora nati e le loro madri. Per me la vita inizia nel momento del concepimento. E questa mia visione non è frutto soltanto della mia fede religiosa, ma anche della scienza.
Invece di operare per diffondere il più possibile l’aborto tardivo in Virginia io lavorerò con orgoglio affinché l’aborto non venga più permesso a partire dal momento in cui il bambino nel ventre materno prova dolore. Gli Stati Uniti sono uno dei soli sette Paesi al mondo – fra cui Cina e Corea del Nord – in cui sono consentiti quegli aborti tardivi che intervengono dopo che il bambino è in grado di percepire dolore. Ecco perché oltre 20 Stati dell’Unione nordamericana hanno emanato limitazioni che vietano la possibilità di aborto al momento della percezione del dolore, fermando così gli aborti tardivi. E io lavorerò instancabilmente per aggiungere la Virginia a quella lista.
Inoltre, proteggerò i contribuenti della Virginia affinché non siano costretti a pagare l’aborto. Nei primi mesi di quest’anno, nel giorno del Venerdì Santo, il governatore Northam ha firmato una legge che aumenta lo stanziamento di denaro prelevato dai contribuenti per finanziare l’aborto. Io lavorerò con energia per impedire che i soldi delle nostre tasse finanzino l’aborto.
Da fare c’è molto e anzitutto dobbiamo vincere questa sfida. Vi esorto dunque a gettarvi “anima e corpo” in questa campagna. Durante la campagna elettorale aiutatemi a portare alla luce l’estremismo di Terry McAuliffe: offritevi per telefonare agli elettori, andate a suonare di porta in porta, dite come stanno le cose ai vostri amici e alle vostre famiglie. Con il vostro aiuto possiamo farcela e quindi metterci poi a lavorare per le mamme e per i loro bambini non ancora nati qui, in Virginia, in novembre.