Il coronavirus ferma l’indottrinamento gender. Ma per quanto?

Annullato a Roma un evento LGBT+ a danno dei più piccoli. Cerquoni (Lega): «Non abbassiamo la guardia»

Locandina di evento con Drag Queen rivolta ai bambini delle scuole del Municipio VII, Roma

Locandina di evento con Drag Queen rivolto ai bambini delle scuole del Municipio VII, Roma

Last updated on Febbraio 28th, 2020 at 06:15 am

Tanto tuonò che non piovve. Almeno per ora. Nei giorni scorsi aveva suscitato un vespaio di polemiche il patrocinio dato dal Municipio VII di Roma a un ciclo d’incontri che avrebbe previsto la lettura di fiabe ai bambini da parte di Drag Queen. Si sarebbe dovuto iniziare ieri 26 febbraio, nella Biblioteca Interculturale Cittadini del Mondo, al quartiere Quadraro, con un’iniziativa dedicata ai piccoli della scuola dell’infanzia. Poi, mercoledì 11 marzo, sarebbe stato il turno delle scuole primarie e infine mercoledì 25 marzo di quelle secondarie di primo grado. Il ciclo di eventi, pubblicizzato e poi rimosso dal sito di Roma Capitale, sarebbe stato guidato da Cristina Prenestina e da Paola Penelope, descritte sulla locandina come «simpaticissime Drag Queen».

L’annullamento per coronavirus

La sollevazione dell’associazionismo familiare, con Pro Vita & Famiglia in prima linea, era stata imponente e aveva trovato sponda in alcuni esponenti politici (di Fratelli d’Italia, Lega e Popolo della Famiglia). Ora, per via di una circolare ministeriale sul Covid-19, come annuncia l’associazione Non si tocca la Famiglia, il ciclo è stato annullato. Gli incontri tra studenti e “Drag Queen” si sarebbero tenuti tutti la mattina, in pieno orario scolastico. Per questo Massimo Gandolfini, neurochirurgo e leader del comitato “Difendiamo i nostri figli” promotore del Family Day, aveva invitato tutti i genitori che avessero figli coinvolti ad avvalersi del consenso informato preventivo, «istituto conquistato con le unghie e con i denti dal Family Day e riconosciuto in un’apposita circolare del Ministero dell’Istruzione che obbliga le scuole a chiedere il benestare delle famiglie rispetto ad attività extracurriculari». Non c’è stato bisogno: prima del consenso informato sembra che si sia messo di traverso il coronavirus.

L’interrogazione della Lega

Il livello di guardia rimane però alto. È per questo che il consigliere della Lega al Municipio VII di Roma, Flavia Cerquoni, ha presentato ieri un’interrogazione urgente rivolta al presidente municipale e all’assessore competente. Nel testo si chiede chi sia «il soggetto erogatore del finanziamento per svolgere tali attività» e «l’ammontare del finanziamento per i tre eventi». E poi ancora il gruppo consiliare della Lega domanda se la giunta municipale ritenga «formativi» gli incontri con le due Drag Queen. Infine, si chiede di «avviare una seria riflessione» sulle politiche avviate dal Municipio, «[…] onde evitare il reiterarsi di simili episodi».

Contattata da “iFamNews”, la Cerquoni afferma: «Riteniamo inaccettabile quanto promosso da Roma Capitale e patrocinato dal Municipio VII», in quanto si tratterebbe di «un’iniziativa tesa a negare la differenza tra maschio e femmina e ad imporre l’ideologia gender nelle scuole, eludendo la libertà di scelta educativa delle famiglie». Per l’esponente leghista «non si tratta semplicemente di una lettura, il Movimento 5 Stelle vuole imporre un modello culturale che distrugge la consapevolezza dell’identità sessuale, partendo dai bambini». Piuttosto, rileva la Cerquoni insieme a Maurizio Politi, capogruppo della Lega in Campidoglio, «sarebbe stato più opportuno promuovere nelle scuole modelli di vita pregevoli e costruttivi: i nostri medici, i Vigili del fuoco, gli insegnanti, le forze dell’Ordine e tante altre mirabili persone». Coronavirus a parte, la partita non è chiusa. E «come Lega», promette la Cerquoni, «faremo di tutto affinché simili eventi non si realizzino mai».

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