Il candidato repubblicano alla presidenza, Vivek Ramaswamy, si oppone al divieto di aborto a livello federale

In una recente intervista al Podcast All-In, il candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy ha dichiarato che, pur essendo “personalmente a favore della vita”, non firmerebbe un divieto federale di aborto per proteggere i bambini non ancora nati. Ramaswamy, uomo d’affari e autore, ritiene che l’aborto sia una “questione per gli Stati”.

Ramaswamy ha espresso la sua posizione secondo cui il Governo federale non ha alcuna base legale per legiferare sull’aborto. Ha dichiarato di essere aperto alla persuasione se uno studioso della Costituzione può convincerlo del contrario, ma al momento non firmerebbe una legge per limitare o vietare gli aborti se fosse eletto Presidente. Tuttavia, è d’accordo con la decisione della Corte Suprema di rovesciare Roe v. Wade e ritiene che gli Stati debbano avere l’autorità di proteggere la vita dei bambini non nati.

Pur riconoscendo la sua convinzione che la vita non nata è vita, Ramaswamy ha criticato il movimento pro-vita per non fare abbastanza per aiutare le famiglie in difficoltà. Ha sottolineato il suo impegno a sostenere la contraccezione, l’adozione, l’assistenza all’infanzia, la responsabilità sessuale e la paternità responsabile. Ramaswamy ritiene che se le persone di entrambi i lati del dibattito sull’aborto possono lavorare insieme su questi temi, l’aborto non dovrebbe essere così divisivo come è diventato.

Non è la prima volta che Ramaswamy si oppone a un divieto federale di aborto. In precedenza, in un’intervista a Fox News, aveva dichiarato che l’aborto è una questione che riguarda gli Stati e che il Governo federale non dovrebbe essere coinvolto.

Ramaswamy si unisce ad altri candidati repubblicani alla presidenza come l’ex Presidente Donald Trump, l’ex Vice Presidente Mike Pence, l’ex Governatore della Carolina del Nord Nikki Haley, il Governatore della Florida Ron DeSantis, il Senatore Tim Scott e il Governatore del Nord Dakota Doug Burgum nella corsa alla nomination del partito.

Al centro di ogni campagna dei candidati repubblicani alla presidenza dovrebbe esserci la preoccupazione per il benessere del popolo americano, compresi quelli non ancora nati. Creare una cultura della vita crea famiglie forti, che a loro volta creano un’America più forte. Ramaswamy deve non solo essere a favore della vita nella sua vita personale, ma anche dichiarare la santità della vita per tutti, per essere considerato un’opzione veramente conservatrice per la presidenza.

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