I Vescovi degli Stati Uniti rimproverano i legislatori cattolici che affermano che l’insegnamento cattolico sostiene l’aborto legale

Un gruppo di legislatori cattolici della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, che hanno firmato una lettera in cui affermano di invocare l’insegnamento cattolico per sostenere l’aborto legale, sono stati rimproverati dai vescovi statunitensi. L’Arcivescovo Timothy P. Broglio, il Vescovo Michael F. Burbidge e il Vescovo Daniel E. Flores, in rappresentanza della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per correggere le affermazioni dei legislatori. I vescovi hanno affermato che è sbagliato e incoerente sostenere che l’aborto possa essere coerente con i valori di sostegno alla dignità e al benessere delle persone in difficoltà. Hanno citato il Catechismo della Chiesa Cattolica, che afferma inequivocabilmente che la vita umana deve essere rispettata e protetta dal momento del concepimento.

I vescovi hanno sottolineato che la difesa dei bambini non nati è fondata non solo sulla dottrina religiosa, ma anche sull’evidenza scientifica e sulla sana ragione. Hanno respinto l’idea che l’aborto sia un diritto e hanno criticato i legislatori per aver contribuito alla crisi dell’assistenza sanitaria riproduttiva in corso nel Paese.

Il confronto tra i legislatori cattolici e i vescovi statunitensi evidenzia lo scontro tra i sostenitori dell’aborto legale e gli insegnamenti della Chiesa cattolica, che si oppone all’aborto e difende la santità della vita umana fin dal concepimento. La risposta dei vescovi solleva domande sull’allineamento dei politici cattolici con gli insegnamenti della Chiesa e sul ruolo della fede nel plasmare le decisioni di politica pubblica su questioni come l’aborto.

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