I procuratori generali cercano di intervenire nel caso della pillola abortiva presso la Corte Suprema.

"Supreme Court" by Mark Fischer is licensed under CC BY-SA 2.0.

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La causa della Corte Suprema sull’accesso delle donne alla pillola abortiva, il mifepristone, ha visto un nuovo sviluppo. I procuratori generali del Missouri, dell’Idaho e del Kansas hanno presentato una mozione congiunta per intervenire nella causa, intitolata U.S. Food and Drug Administration (FDA) contro Alliance for Hippocratic Medicine. Se accettata, la mossa garantirebbe agli Stati lo status di parte civile nella causa, assicurando che la sfida legale continui, anche se il verdetto concluderà che i medici pro-vita che hanno inizialmente contestato l’approvazione del mifepristone da parte della FDA non hanno la legittimazione legale per farlo.

In precedenza, la Corte Suprema ha deciso di ascoltare un caso sull’opportunità di sostenere una sentenza della corte d’appello federale che proibiva gli aborti per corrispondenza e difendeva le donne dalle pillole abortive pericolose. I giudici hanno rilevato che il processo di approvazione dei farmaci abortivi da parte della FDA era viziato, ma è rimasto in piedi a causa del tempo trascorso dall’inizio.

La causa è fondamentale perché fa luce sul modo in cui le pillole abortive mettono in pericolo la salute delle donne. Gli attivisti conservatori attendono con ansia il verdetto della Corte Suprema, aspettandosi che l’approvazione della pillola abortiva venga invalidata a causa dei rischi accertati per la salute.

Secondo l’accusa, la FDA ha violato la legge federale approvando in modo inappropriato i farmaci che inducono l’aborto e non tenendo conto dei potenziali impatti sulle donne. Ha eliminato tutte le salvaguardie necessarie, eccetto alcune, relative al mifepristone, senza studiare gli effetti cumulativi di queste modifiche. Inoltre, l’FDA ha revocato l’obbligo di segnalazione degli eventi avversi non fatali derivanti dal consumo di questi farmaci, aumentando così il rischio per la salute delle donne.

Joe Biden ha presenziato oggi a un raduno a favore dell’aborto e ha promesso che firmerà una legge per uccidere i bambini negli aborti fino alla nascita, se i Democratici vinceranno il controllo completo del Congresso a novembre.
“Datemi una Camera dei Rappresentanti democratica e datemi un Senato democratico più grande, più grande, dove approveremo una nuova legge che ripristini e protegga Roe v Wade, e la firmerò immediatamente”, ha detto.
Sul versante opposto, ha promesso di porre il veto a qualsiasi legge che limiti gli aborti, anche quelli fino alla nascita.
“Finché avrò i poteri della presidenza, sappiate che se il Congresso approverà una legge nazionale sull’aborto [ban], porrò il veto”, ha detto Biden tra gli applausi.

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