Gli Avvocati Cristiani chiedono la ricusazione del giudice nominato per il caso di prevaricazione contro Conde-Pumpido

Il presidente degli Avvocati Cristiani insiste che "tutto ciò che chiedono è che tutti i giudici siano imparziali e non giudichino i loro amici e che il governo smetta di intromettersi nel sistema giudiziario".

La Fondazione spagnola degli Avvocati Cristiani ha presentato una mozione di ricusazione contro il giudice della Corte Suprema, Ana María Ferrer, che è stata nominata relatrice nel processo contro Cándido Conde-Pumpido.

L’organizzazione degli avvocati giustifica la sua decisione sulla base dell’evidente amicizia tra i due giudici.

Gli Avvocati Cristiani sostengono che i due hanno condiviso una stanza della Corte Suprema per 3 anni, lui è stato il suo avallo per entrare nella seconda sezione della Corte Suprema e sua moglie è stata la madrina di Ferrer nel suo atto di possesso come giudice della Corte Suprema. Per tutti questi motivi, la fondazione degli avvocati assicura che “è un fatto assolutamente accreditato che la moglie dell’imputato e l’imputato stesso siano stati sponsor, protettori, sostenitori e benefattori dell’oratore”.

Conde-Pumpido è accusato dagli Avvocati Cristiani di non essersi astenuto o di aver permesso ad altri giudici di astenersi dal dibattito sulla legge sull’aborto presso la Corte costituzionale. L’organizzazione accusa Pumpido di un possibile reato di prevaricazione.

La presidente degli Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, assicura che “l’attuale situazione della giustizia in Spagna, in cui il governo, per poter commettere crimini impuniti e avanzare nel suo rullo compressore ideologico, colloca amici, parenti e persino ex membri del governo, crea una sensazione generalizzata tra tutti i cittadini di mancanza di imparzialità, di mancanza del diritto fondamentale a un’effettiva protezione giudiziaria e, in breve, di qualcosa di pericoloso come una mancanza di giustizia”.

Insiste che “da Avvocati Cristiani, continuiamo a fidarci della giustizia. Per questo motivo, chiederemo che tutti i giudici siano imparziali, che gli amici non giudichino gli amici e che il governo si astenga dal continuare a interferire nel sistema giudiziario”.

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