Grazie Polonia

Mentre il mondo sfrutta il coronavirus per ampliare l’aborto, il parlamento di Varsavia cerca di fare il contrario

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C’è un Paese che sta andando controcorrente, e quel Paese è la Polonia.

La Polonia già martire, la Polonia provata dalla storia anche recente, la Polonia che ha pagato sulla propria pelle tutte le assurde contraddizioni ideologiche del Novecento si distingue ancora una volta per coraggio e per valore.

Mentre il mondo sfrutta in maniera ignobile l’emergenza coronavirus per spingere la frontiera dell’aborto sempre più in là, la Polonia fa il contrario.

E così, rilanciando alla grande la dedizione con cui il mondo cerca di salvare quante più vite può dal contagio del nuovo virus, la Polonia salva quante più vite può vietando l’aborto. O almeno il suo parlamento ci prova, avendo calendarizzato la discussione di un disegno di legge che di fatto renderebbe l’interruzione volontaria della gravidanza impraticabile in tutto il Paese.

Che la proposta di legge sia una buona proposta di legge lo segnalano le reazioni stizzite delle associazioni a favore dell’aborto o lo spazio che l’informazione europea dà loro, gridando allo scandalo perché, in tempo di epidemia, si cercherebbe il “colpo basso”. Nessuno scandalo invece se il coronavirus viene usato surrettiziamente per sopprimere più bimbi nel ventre delle loro mamme come molti Paesi stanno chiedendo e facendo.

Al parlamento polacco va allora tutto il nostro plauso per la forza con cui sta cercando ancora una volta di difendere la vita umana innocente, per l’orgoglio nazionale che sta dimostrando nel non lasciarsi intimidire dai “grandi fratelli” europei e mondiali, per la risolutezza con cui sa sempre scegliere da che parte stare.

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