Denzel Washington prende posizione contro la cultura dell’annullamento: “Io seguo Dio”.

Author	Adam Chitayat

Denzel Washington ha chiarito con enfasi che rifiuta di piegarsi alla cultura della cancellazione. In una recente conversazione con Complex, ha respinto del tutto l’idea di essere “cancellato”, chiedendo senza mezzi termini: “Cosa significa essere cancellati?”. Dopo la spiegazione – che significava perdere il sostegno del pubblico – ha risposto con un secco “Chi se ne frega?”.

Quando l’intervistatore ha notato che i seguaci ora sono una moneta, Washington non ha esitato a rifiutare il concetto. Ha detto: “Non mi interessa chi segue chi”. Ha spiegato inoltre: “Non si può guidare e seguire allo stesso tempo… Io seguo lo spirito celeste. Seguo Dio, non seguo l’uomo”. Ha affermato la sua fedeltà incrollabile a Dio piuttosto che all’approvazione culturale.

Accendendo i riflettori sulla cultura dell’annullamento, Washington ha pronunciato questa battuta memorabile: “Non si può essere cancellati se non ci si è iscritti. Non si iscriva”. Ha persino ridacchiato mentre si appoggiava allo schienale, scherzando sul fatto che parlare di questo argomento gli faceva stringere il petto.

Seduto accanto a Washington durante l’intervista, il regista Spike Lee ha fatto eco al sentimento con un disinvolto ma enfatico “Non me ne può fregare di meno”. Insieme, le loro risposte sprezzanti rappresentano non solo la posizione di una celebrità, ma un rimprovero più ampio di una cultura ossessionata dalla convalida pubblica e dalle metriche dei social media.

All’inizio di quest’anno, Washington ha parlato della sua lunga carriera e dei suoi numerosi riconoscimenti. Senza ironia o ego, ha ribadito: “Non lo faccio per gli Oscar. L’uomo dà i premi. Dio dà i premi”. In definitiva, che si tratti di cancellare la cultura o i premi, il suo messaggio è coerente: l’unico riconoscimento che conta è quello spirituale, non quello sociale, e l’integrità dovrebbe sempre superare la popolarità.

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