Non un campanello d’allarme, ma un «certificato di morte». Così Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, ha definito gli ultimi dati ISTAT sulla natalità in Italia. De Palo ha partecipato martedì scorso a un evento in preparazione della seconda edizione degli Stati Generali della Natalità, di cui è promotore, che quest’anno si terranno il 12 e 13 maggio.
Al di là delle ideologie
L’incontro, intitolato «Dalle culle vuote alla ripartenza del Paese», si è tenuto all’ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano. Il titolo degli Stati Generali della Natalità sarà «Si può fare», sempre, ha detto De Palo, «con un approccio molto concreto che va al di là di dinamiche ideologiche, perché questa è la battaglia che dovremo combattere tutti insieme per i prossimi vent’anni». Secondo il presidente del Forum, «è necessario che vengano utilizzate le risorse del PNRR per politiche concrete di rilancio della natalità in Italia e in Europa». Con questo obiettivo, ha aggiunto, è nata Fondazione per la natalità.
I tre nodi
Tra i partecipanti all’evento di martedì scorso, anche Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica. Egli ha individuato tre nodi da sciogliere per rilanciare la natalità: le difficoltà di accesso nel mondo del lavoro che privano i giovani di autonomia; le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia; le difficoltà economiche associate alla scelta di avere figli.