Last updated on marzo 30th, 2023 at 01:10 am
Un’insegnante di inglese della California ha espresso su Twitter la sua opinione secondo cui la grammatica è una forma di razzismo e spegne le menti degli studenti. Ritiene che la scrittura dei saggi sia basata su regole create arbitrariamente dai bianchi e da chi detiene il potere e che l’uso dell’inglese standard non sia sufficiente a smantellare la supremazia bianca. Raccomanda il libro Linguistic Justice di April Baker-Bell per applicare una pedagogia antirazzista della lingua nera, come ad esempio AKiG (Aktion Kinder in Gefahr Azione Bambini nel bisogno ) riferisce.
“Queste regole sono tutte inventate”, afferma la signora Shaffer, “sono arbitrarie e create dagli occidentali e da chi detiene il potere”.
Un ex studente, riferendo della propria insegnante di inglese, trova i suoi metodi rigorosi ma allo stesso tempo efficaci nell’insegnargli a scrivere un saggio di cinque paragrafi.
Uno degli editori di Linguistic Justice è il National Council of Teachers of English (NCTE). Questo organismo professionale sostiene di essere “un partner leader e una casa professionale per gli insegnanti di inglese e arti linguistiche a tutti i livelli”. Secondo le sue stesse informazioni, conta 25.000 membri.
“Le Marta Shaffer di questo mondo non amano le regole. Dove alcuni vedono la scala del successo, loro vedono rigidità e oppressione. Nei loro cervelli eccitati evocano immagini di un mare di persone a cui le regole negano il diritto all’autosviluppo. Questi insegnanti sono prodotti del sistema universitario moderno, dove i radicali insegnano la rivoluzione persino in grammatica”, commenta AKiG.
La lingua e la grammatica sono organiche e in continua evoluzione. È importante che gli insegnanti incoraggino gli studenti a trovare la propria voce e il proprio linguaggio, ma allo stesso tempo dovrebbero anche fornire loro le competenze per comunicare in modo accademico. Non c’è dubbio che ci siano problemi nel sistema educativo che devono essere affrontati, ma questo non deve significare che la grammatica in sé sia razzista. Un’istruzione solida che riconosca la diversità delle lingue e delle culture, promuovendo al contempo una comunicazione chiara e precisa, è essenziale per il futuro degli studenti.