Appuntamento alle 18:00 su Fb

Un flash mob virtuale per la parità scolastica

#LiberiDiEducare2

La famiglia? L’ultima ruota del carro. Tanto più la politica, i media e pure la gente comune se ne colma la bocca, quanto più la famiglia continua a vestire i panni laceri di Cenerentola. La si omaggia a parole, ma non vuol dire niente. È la strategia della persecuzione soft, tipica dei Paesi democratici dove all’umano si muove una guerra subdola, surrettizia, sporca per definizione.

All’erta, però: in questo caso soft non significa morbido, bensì mellifluo. L’obiettivo di questa guerra sozza resta infatti sempre hard: la cancellazione della dimensione sociale naturale in cui l’uomo viene al mondo e cresce.

Siccome però se sono disassati e zoppi i carri sgangherano, le ruote posteriori sono due: una è appunto la famiglia, l’altro è la libertà di educazione, un principio e un criterio di cui una fattispecie concreta è la parità scolastica fra i diversi soggetti che garantiscono il servizio pubblico per il bene comune dei cittadini, ovvero la scuola di Stato e la scuola non di Stato.

Affinché la libertà di educazione, la parità scolastica e la centralità della famiglia siano garantite occorre che almeno le rette scolastiche siano deducibili, che gli alunni con disabilità vedano tutelato il proprio diritto all’insegnante di sostegno e che venga introdotto il cosiddetto «costo standard» per allievo. Meno di così significa discriminazione, persecuzione.

Ora, su queste colonne abbiamo avuto il coraggio di notare che, in barba a quel che dice la Costituzione italiana con chiarezza (e senza l’obliquità pelosa che molti le vorrebbero mettere in bocca, anzi cacciare in gola), certuni intendono «paritario» nel senso con cui lo intende il Ku Klux Klan.

Mentre dunque l’Italia, anzi il suo ceto politico, nelle cui pieghe si nasconde anche chi intende la parità proprio come la intende il KKK, sta ultimando la discussione della legge di bilancio, occorre far sentire la voce della libertà e dei diritti della famiglia.

Un modo concreto per farlo oggi c’è, per tutti: aderire all’iniziativa lanciata dall’associazione «Non si Tocca la Famiglia», promotrice della rete #LiberiDiEducare e della sua Fase 2.

Oggi, 29 dicembre, alle 12:00, alcuni delegati delle realtà e delle associazioni che compongono la rete #Liberidieducare2, fra cui “iFamNews”, si daranno convegno a piazza Montecitorio per sostenere simbolicamente il voto finale del Senato sull’emendamento, già approvato alla Camera, che stanzia fondi per 70 milioni destinati agli alunni disabili che nelle scuole pubbliche paritarie sono stati fortemente discriminati poiché privati di docenti di sostegno, mentre le famiglie si sono trovate costrette a pagare denaro aggiuntivo oltre a quello già versato per la retta.

Ma quello che potranno concretamente fare tutti i cittadini italiani avverrà alle 18:00, quando la rete #LiberiDiEducare2 coordinerà un flash mob in diretta sulla pagina Facebook di «Non si Tocca la Famiglia» per fornire aggiornamenti sul voto del Senato. Tutto quello che si dovrà fare per partecipare sarà mettere «Mi piace» al post con la diretta e condividerlo sul proprio profilo Facebook.

Non vuoi essere come il KKK? Bastano un pollice alzato e un clic alle 18:00.

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