Last updated on Giugno 30th, 2021 at 04:06 am
La coscienza fa paura. Obiettare in nome della propria coscienza al massacro di un piccolo indifeso ancora nel ventre della propria mamma terrorizza il popolo dell’aborto, che reagisce terrorizzando. Zittendo appunto la coscienza, polverizzando la coscienza, annientando la coscienza.
Un uomo, una donna non possono più trincerarsi nemmeno nella libertà interiore, appellarsi a quell’ultimo foro interiore dove l’integrità della persona è sacrosantamente tutelata. Fuori tutto, tutti alla ghigliottina, col nastro rosso attorno al collo, per prima la coscienza. I medici, le ostetriche che obiettano all’aborto vanno cancellati. Bisogna eliminarli.
Non dovranno operare, non dovranno lavorare, non dovranno esistere.
È questo ciò che chiede l’ultima frontiera della cultura abortista, che evidentemente sente di perdere terreno e ha paura del confronto al punto da violare impunitamente il sancta sanctorum della coscienza umana. Si chiama «Libera di abortire», la campagna, e sta lordando le nostre città. Forse è solo una campagna acquisti.
Il tema è uno solo. La violenza sui più piccoli, sempre sui più piccoli.
La violenza esercitata sui più piccoli dai manifesti che si aggiunge alla violenza della distruzione di piccole creature indifese che hanno la sola colpa di essere umane e di far battere il proprio cuoricino umano ancora dentro le proprie mamme.
La violenza che impone ai piccoli immagini e segni per loro indecifrabili e di fronte ai quali non hanno difese, e quindi per definizione violenti, siano essi le immagini e i segni dell’indottrinamento gender nelle scuole, o gli screenshot intellettualistici di pornografia omosessuale per le strade o i poster che li molestano con sopruso inaudito a base di vulve stilizzate e richiami a urla da pellicola horror.
Mi chiedo che democrazia sia la nostra in cui si spaccia per libertà l’intimidazione pubblica giacobina atta a imbavagliare le coscienze e la violenza sui più piccoli. Intanto mi sovviene come i totalitarismi abbiano sempre cercato di uccidere la coscienza e di violentare i più piccoli.