L’insegnante di scuola media californiana Elizabeth Mirabelli ha citato in giudizio il distretto scolastico per averla presumibilmente costretta a ingannare i genitori sull’identità di genere degli studenti. Mirabelli sostiene che la politica della scuola, che secondo lei insegna ai bambini a essere ingannevoli, viola la sua fede cristiana. La causa accusa il distretto scolastico K-8 di obbligare gli insegnanti ad accettare l’identità transgender o di genere diverso di un bambino e a nasconderla alle famiglie. Gli insegnanti sono stati istruiti a usare i nomi e i pronomi preferiti dagli studenti a scuola, ma a tornare ai loro nomi e pronomi biologici quando parlano con i genitori.
Mirabelli dice di aver scoperto che i nomi degli studenti venivano cambiati nei registri ufficiali della scuola senza che i genitori ne fossero a conoscenza o avessero dato il loro consenso. Ha chiesto una sistemazione religiosa per evitare la politica, ma le è stata concessa solo una sistemazione parziale. Ha fatto causa per motivi legati al Primo Emendamento dopo che la scuola ha negato la sua richiesta di essere esentata dall’aspetto della politica che esclude i genitori. Mirabelli ritiene che gli insegnanti che si attengono a questa politica stiano indebolendo il legame tra genitori e figli, insegnando che la manipolazione e la menzogna sono comportamenti accettabili.
Il sovrintendente dell’Escondido Union School District (EUSD), Dr. Luis A. Rankins-Ibarra, afferma che il distretto si impegna a fornire un ambiente sicuro e positivo per studenti e insegnanti, rispettando tutte le leggi federali e statali. Il consulente speciale della Thomas More Society Paul Jonna, che rappresenta Mirabelli, ritiene che questo caso potrebbe aprire la strada a casi simili, arrivando potenzialmente alla Corte Suprema e risolvendo la questione a livello nazionale.