Al frate pro-life è stata inflitta una dura condanna dopo aver bloccato una clinica abortiva

In una recente udienza di condanna, il frate francescano Stephen Moscinski ha difeso il suo attivismo pro-vita, affermando che ogni aborto eseguito nei locali di Planned Parenthood costituisce l’uccisione deliberata di un essere umano innocente. Moscinski ha sostenuto che le sue azioni erano volte a prevenire l’omicidio di bambini indifesi e il danno inflitto alle loro madri. Ha criticato la Legge FACE, che nasconde l’atto di uccidere i bambini pre-nati sotto la veste di “assistenza sanitaria riproduttiva” ed è intrinsecamente ingiusta.

Moscinski ha chiesto la sentenza più clemente possibile, sperando che il tribunale attenui quella che lui percepisce come un’ingiustizia. Tuttavia, il giudice ha emesso la sentenza più severa, citando il passato attivismo pro-vita di Moscinski e i precedenti arresti come giustificazioni per la decisione. L’incidente per il quale Moscinski è stato condannato ha avuto luogo in una clinica Planned Parenthood a Hempstead, New York, dove ha temporaneamente chiuso la struttura mettendo lucchetti, catene e colla all’ingresso. Dopo che le autorità hanno forzato le serrature, Moscinski ha ostruito l’ingresso sdraiandosi davanti ad esso per impedire alle auto di entrare.

Le azioni di Moscinski riflettono la crescente indignazione dei cristiani e dei conservatori per l’epidemia incontrollata di aborti negli Stati Uniti, soprattutto in Stati liberali come New York. Il rovesciamento di Roe vs. Wade è stato un passo monumentale, ma azioni come quella di Padre Monscinski sono necessarie fino a quando il male dell’aborto non sarà sradicato.

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