Adesso ci vuole la censura

Sesso orale gay “per famiglie e minori” in USA e a Bolzano. Lo stupro della psiche e della civiltà non è un diritto

Arcigay Bolzano

Last updated on Novembre 19th, 2021 at 03:47 pm

Noi di «iFamNews» siamo contro la censura perché la censura violenta la libertà e ottiene l’effetto contrario a quello che ci si prefigge. Per questo noi di «iFamNews» adesso invochiamo la censura sui libri con illustrazioni di sesso orale gay presenti nelle scuole elementari del South Carolina e per i dépliant con illustrazioni di sesso orale gay visibili anche ai più piccoli nella Fiera del volontariato di Bolzano: perché questa censura difende la libertà e quindi ottiene lo scopo prefisso.

A Bolzano l’Arcigay dell’Alto Adige ha sfruttato la Fiera del volontariato organizzata da un pool di sigle (compresa la Caritas diocesana) per allestire un distributore di materiali promozionali che vanno dalla guida illustrata al sesso orale omosessuale maschile (che sui dépliant viene chiamato in altro modo) alle posizioni da assumere per utilizzare correttamente preservativo e lubrificanti nei rapporti omosessuali fra uomini. Alla Fiera del volontariato passa però chiunque. Passano le famiglie, passano minori, passo io. Perché mai una persona, maggiorenne o minorenne, dovrebbe essere violentata nella propria psiche da immagini e da linguaggio di questo tipo? Perché l’Arcigay deve avere la libertà di mettere in mostra cose così e io non la libertà di dire che tutto ciò offende, disgusta, stupra la mia coscienza, figuriamoci quella di un minore? Perché?

Perché, dalle scuole del South Carolina ai banchetti free di Bolzano, imperversa questa esposizione ossessiva dei minori al sesso omosessuale?

Dire che la mia libertà finisce dove inizia quella di un altro è un aforisma da liberali che non significa nulla. Dire che la libertà è un mezzo infinito perché infinito è l’obiettivo cui essa tende, cioè la verità, è un’affermazione grave di cui mi assumo la responsabilità culturale e a motivo della quale nessuno deve subire la violenza di venire esposto all’osceno.

Sì, l’osceno. Va di moda dire che non esista più, perché la sua definizione, impalpabile, sfugge. Frottole da cornacchie del malaugurio. Chiunque coglie istintivamente cosa sia l’osceno, benché magri voglia bearsene. Nessuno che guardi un Canaletto è così imbelle da dirlo uguale a un’ammucchiata pornografica, nemmeno chi le ammucchiate pornografiche le ama proprio perché agli antipodi del Canaletto.

L’osceno esiste e la libertà delle persone può farne ciò che vuole tranne imporlo ed esporlo ad altri, perché facendolo, usa violenza. L’osceno esiste e la libertà delle persone può farne ciò che vuole, in primis vietarlo. Contro la violenza, che è un male estremo, occorre un rimedio estremo come il divieto, come la censura. Certe cose non debbono essere mostrate.

Oggi è di moda sostenere il contrario, e infatti lo stupro della nostra civiltà è un film pornogay non stop che va in scena a ogni angolo di strada. La cosa più strabiliante di tutte è che, mentre il Titanic cola a picco, l’orchestra continua a suonare le magnifiche sorti e progressive.

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