Carriera Allias: errore o malafede?

“Superamento del binarismo” sessuale, e “Carriera Alias” sono temi che fanno parte dell’onda ideologica che vuole imporre nelle scuole le teorie dell’agenda LGBTQ

In questo articolo pubblichiamo il parere di Giusy D’Amico, presidente dell’associazione Non Si Tocca La Famiglia sul patroncinio del Governo a corso su Carriera Alias in Lombardia.

«Il Ministero del Lavoro e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia hanno avallato un corso totalmente impregnato di ideologia gender indirizzato ai docenti delle scuole secondarie di primo grado , Licei e altri Istituti secondari di secondo grado di Brescia.  “Superamento del binarismo” sessuale, e “Carriera Alias”  – protocollo questo assolutamente illecito dal punto di vista giuridico – sono temi che fanno parte dell’onda ideologica che vuole imporre nelle scuole le teorie dell’agenda LGBTQ» ha dichiarato Giusy D’Amico, presidente dell’associazione “Non si Tocca la Famiglia”, associazione che da anni si impegna a contrastare queste iniziative nell’azione di salvaguardia di studenti e famiglie. «Proprio sulla questione “Carriera Alias” abbiamo un colloquio aperto con il Ministro dell’Istruzione Valditara perché vogliamo che queste tematiche siano affrontate senza posizioni ideologiche e strumentali che influenzino gli studenti» –  ha proseguito Giusy D’Amico.  «Il Governo deve ritirare al più presto il patrocinio del Ministero del Lavoro a questo corso. Abbiamo consegnato al MIUR con CitizenGO oltre 50 mila firme di genitori e famiglie che dicono NO alla Carriera Alias, e depositato al Ministero a un ‘appello manifesto europeo’ per informare gli ignari o i distratti, di quanto in Europa ha già fatto muovere clamorosi passi all’indietro sul self id. Non si può avallare che nelle scuole venga propagandata la richiesta di transizione sociale in un periodo così burrascoso come l’adolescenza, tempo di crescita immerso già in  una transizione naturale che va solo accompagnata e non assecondata con false promesse di libertà e autodeterminazione» ha concluso Giusy D’Amico, presidente dell’associazione Non Si Tocca La Famiglia.

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